Fratelli, a parte la vostra voglia di mollarmi un ceffone per la sfrontatezza dell’incipit, vorrei dirvi un paio di cose e vorrei esser sicuro che le leggiate. La prima è questa: voi che per fede e non per calcolo politico, manifestate contro i diritti di vostri concittadini, rendetevi conto che la vostra testimonianza è stata oscurata da personaggi come Gasparri, Adinolfi, Salvini, la Mussolini, il marito della Mussolini e la Meloni. Ammesso e non concesso che esista il Dio in cui credete, e ammesso e non concesso che la pensi come voi sul DDL Cirinnà, secondo me è incazzato come una belva per il modo in cui vi siete fatti rubare la scena. Quello che resta, oggi, della vostra ribellione triste è una passerella di fascisti, divorziati, gente processata per sfruttamento della prostituzione minorile, gente che non ha mai lavorato, gente che vuole usare le ruspe per favorire l’integrazione. Il Family day, mi dispiace per voi, sono questi personaggi qua.
Loro, non voi, hanno le idee chiare. Loro sanno che una kermesse come la vostra serve solo a dividere l’opinione pubblica e ad alimentare l’odio degli ignoranti a cui chiedere il voto. Loro infatti mirano ai voti di chi non capisce, di chi pensa che il Mondo debba funzionare come l’Italia di Pio X e voi siete, in questo, i loro ingenui complici.
Mi chiedo come facciate a sopportare tutto ciò. Pensate che Dio si lascerebbe fregare da Gasparri come avete fatto voi? Pensate che Agostino, Tommaso, Caterina e Ildegarda possano essere sostituiti dalla Mussolini o da Adinolfi? No, vero? E allora perché avete lasciato loro la guida delle vostre rivendicazioni? Perché avete lasciato che l’immoralità di certi venisse a mischiarsi con principi che ritenete santi? Perché vi siete fatti “riassumere” da personaggi che non sanno neanche parlare l’Italiano pur non essendo, io credo, mai usciti dall’Italia?
Perché, io credo, siete smarriti e disorientati. Vi rendete conto che qualcosa è cambiato, in Italia e nella Chiesa. Che la morale cattolica non detta più legge come cinquant’anni fa. Sentite che la vostra fede e, soprattutto, la vostra appartenenza sono di fronte a una sfida terribile, e cominciate a temere che tutto ciò che avete ritenuto incrollabile, possa sbriciolarsi sotto i colpi dell’evoluzione.
E fate bene, perché è proprio quello che sta succedendo.
La Chiesa cattolica italiana uscirà trasformata dall’era dei social, dallo scambio di idee, dall’integrazione multiculturale e dall’avanzata dei diritti civili, e trasformarsi sarà l’unico modo per sopravvivere. Questo la Chiesa fa da 2000 anni e Bergoglio –ma anche Ratzinger, io credo- lo ha capito benissimo. O pensate che la Chiesa possa fare a meno di adattarsi ai tempi, fiutando il vento?
E poi, scusate, il fatto che il Papa non vi abbia cagati, che l’Osservatore Romano vi abbia dedicato solo poche righe ben nascoste nel giornale e che la stessa CL non si sia ammazzata di lavoro per il Family day, non vi suggerisce nulla? Non vi viene in mente che, se vi cagano solo la Lega, Gasparri, la nipote del Duce e Forza Nuova, significa che siete già nello scantinato della storia? Non percepite il vicolo cieco evolutivo in cui vi siete cacciati per dare ascolto a Ferrara e a Socci? Possibile non vi sfiori l’idea che le vostre paure vi stanno ammazzando e che “mollare l’osso” e rassegnarvi a non essere più una guida per l’Italia, è l’unica cosa che vi possa salvare?
Non verrà nessun arcangelo a dirvi che avete ragione. Nessun fulmine si abbatterà sui vostri avversari. Vi siete trattenuti più del dovuto nella Controriforma, ma ora vi dovete sbrigare ad aprire gli occhi sul mondo qua fuori; un mondo dove i cattolici integralisti e gli omosessuali hanno gli stessi diritti, che sono diritti costruiti nella storia, col sangue e in nome della libertà.
E valgono per tutti, anche per coloro che hanno la pretesa di essere superiori ad altri uomini e donne, perché si sentono unti da qualche Dio di passaggio.
Statemi bene, e che il dubbio sia con voi.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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