Al tavolo di un bar. Un amico e due ragazze, figlie di amici suoi. Potrebbero essere mie figlie. Mai viste prima. Una non è esattamente una ragazzina. Ha quasi 30 anni. Non si è laureata perché subito dopo il diploma è entrata nell’impresa di famiglia. È già una manager, anche se sembra una liceale. Si parla di viaggi, di cose e luoghi belli, se non meravigliosi, di tatuaggi, di piercing. “Il piercing non posso neanche permettermelo perché sono allergica ai metalli. Ho faticato molto per decidermi a bucare i lobi, figurati.” Non ho alimentato l’argomento, ritenendolo abbondantemente esaurito. “Però mi piacciono troppo i brillanti e ho deciso di regalarmene un paio che ho già visto” “Brillanti? Cioè? Brillanti sono anche i diamanti” “Diamanti. Certo. Li adoro”. “E quanto costa un capriccio così? ” “Ah li ho già scelti. Domani li vado a comprare” “Una spesa fuori dal comune. Anche perché di solito gioielli così importanti arrivano come regali da un fidanzato o da un marito facoltoso” “… non aspetto mai regali. Se arrivano mi fa piacere, ma se mi piace qualcosa me la regalo e basta. Poi se aspetto un marito o un fidanzato che possa comprarmi quello che mi piace, sto fresca”. “Ma possono costare anche tanti soldi, i diamanti. Per quanto piccoli siano….” “Beh sì. Ma questi non costano più di seimila euro”. Riesco a evitare che mi vada di traverso la birra e riemergo con una curiosità. “Saranno montati su oro” “No. Platino e oro” “Ma non hai detto che sei allergica ai metalli?” “Sì, ma uso una crema cortisonica” “Fai attenzione, il cortisone è una cosa seria”. “Lo so bene. Altroché. Soffro di asma” La spudorata naturalezza dell’esposizione mi convince che non ho davanti una millantatrice. Esistono persone così. Conosco miliardari veri, ma non avevo mai incontrato qualcuno che viva in un altro pianeta. È abbastanza. “Si è fatto tardi. Domani devo lavorare da presto. Questo giro lo pago io. Buonanotte”. E vado via così. Non riesco a organizzare un giudizio. Finora non ho prodotto nient’altro che un banalissimo boh.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
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