Ho incontrato per strada un extracomunitario, africano. Si chiama Azekel. Mi ha fatto vedere la sua patente nuova di zecca, avuta grazie ad una legge approvata di notte dal Parlamento in seduta plenaria. Sulla patente, una card con chip, c’è la sua foto con sotto scritto “Patente Premium”. Mi ha spiegato che con questa patente lui può guidare anche un F16, prelevare soldi da tutti i bancomat e ha 30 punti che non scalano mai. Bene, gli dico, e l’auto? Ce l’hai l’auto? Azekel mi dice di seguirlo. Mi porta in un Hotel a quattro stelle dove risiede con altri suoi connazionali, venuti qui in Italia alcuni per noia altri per una sorta di interrail. Stanno tutti a bordo di una piscina in costume e occhiali da sole sorseggiando martini. L’Hotel qualche mese prima era occupato dai terremotati, poi la polizia li ha sgombrati per far posto ad Azekel e i suoi amici. Vengo portato in un garage, mi mostrano una Hummer nuova di zecca, acquistata a rate mettendo insieme i 35 Euro che tutti loro ricevono quotidianamente grazie ad un’altra legge approvata durante la notte di Capodanno del 2013. Guardo il mio cellulare. Mi segnala una rete WiFi, chiedo a Azekel se posso connettermi. Lui mi guarda infastidito, quella rete WiFi, mi spiega, è la loro e gli viene fornita gratuitamente grazie ad una legge che i parlamentari hanno approvato il 15 Agosto 2011. Ottengo la WPE per connettermi. Controllo la mail aziendale. C’è una comunicazione del mio datore di lavoro. Mi dice che sono licenziato e che da oggi il mio lavoro passa di diritto a Azekel Hassan, in virtù di una nuova legge approvata pochi minuti fa dal Parlamento che dà il diritto agli extracomunitari di rubare il lavoro e le donne agli italiani. Rileggo più volte la mail. Sudo freddo. Poi alzo lo sguardo verso Azekel ma lui non c’è più. Mi guardo attorno e in lontananza vedo l’Hummer sgommare, Azekel al volante con accanto mia moglie che sorride estasiata. Adesso, se mi hai seguito fin qui, hai due scelte. Credere a tutta questa storia, indignarti e mandarla a tutti i tuoi contatti (anche whatsapp!), oppure esercitare la tua capacità critica, quella decisa da una legge approvata in gran segreto dal padreterno quando sei nato.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
Da Mattarella a Zelensky passando per Sanremo.
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
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22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
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