E’ passato appena un anno da quando il 29 gennaio del 2022 veniva rieletto come capo dello Stato Sergio Mattarella. Un secondo mandato complicato e complesso, una sintesi di poco coraggio da parte dei partiti che decisero di utilizzare l’usato sicuro. Si parlava di una donna (Cartabia su tutte) ma poi, come sempre, non se ne fece niente. Erano momenti convulsi, si usciva dalle chiusure della pandemia, si sentivano i venti di guerra e Giorgia Meloni era l’unico baluardo dell’opposizione. Basta davvero poco per cambiare gli scenari della nostra esistenza. E’ passato un anno e Meloni è diventata Presidente del Consiglio, L’Ucraina è al centro delle nostre discussioni e super Mario Draghi un tiepido ricordo. L’unico in grado di reggere è sempre Sergio Mattarella, presidente amato e stimato da tutti tanto che se Silvio non avesse il copyright della canzone “ad personam” si dovrebbe coniare “meno male che Sergio c’è”. In questi giorni campeggia la discussione sulla possibilità che il presidente dell’Ucraina Volodymyr Oleksandrovyč Zelens’kyj possa partecipare al festival di Sanremo. Ovviamente non come cantante ma vorrebbe solo avere la possibilità (pare si tratti di due minuti) di rivolgersi agli italiani. Per dire che cosa? Immagino utilizzerà il tempo per raccontare di essere stato aggredito e che il suo popolo ha bisogno di aiuti. Su questo siamo tutti d’accordo anche perché sono cose che sappiamo e che Zelensky continua a ribadire ubi et orbi. Sono piuttosto scettico sulla sua partecipazione al festival della canzone italiana ma cambierei del tutto idea se il buon presidente dell’Ucraina decidesse di utilizzare quella platea per comunicare l’avvio dei negoziati con il nemico, e provare a parlare di un cessate il fuoco. Almeno quello. Sarebbe questa la vera notizia e credo che anche Mattarella sarebbe felice del passaggio.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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