Appuntamenti con il teatro a Sassari e Sennori sabato 11 e domenica 12 gennaio. Sabato al teatro Civico, ore 21, il XXX Festival di Etnia e Teatralità organizzato dalla Compagnia Teatro Sassari prosegue con “Spettri” di Henrik Ibsen nell’allestimento di Akroama. Domenica alle ore 18 una “Serata Feydeau” della Compagnia Teatro Sassari chiuderà la rassegna Autunno a Teatro al Centro culturale di Sennori: si tratta di due farse in un atto; la prima dal titolo “La notti chi la mamma è mortha” è di Mario Lubino; la seconda dal titolo “Il rimedio è peggiore del male”. Sono due farse liberamente tratta da “La mamma buonanima della signora”, adattamento, dialoghi e traduzioni classiche del repertorio del grande drammaturgo francese.
“Spettri” è uno dei più noti drammi di Ibsen, comunemente definito un dramma borghese. Nell’allestimento di Akroama gli interpreti sono Tiziana Martucci, Simeone Latini, Stefano Cancellu e Ana Renata Naves De Souza Cruz. Allestimento e drammaturgia di Rui Madeira.
In quanto alla Serata Feydeau di domenica, “La notti chi la mamma è mortha,” con Mario Lubino, Alessandra Spiga, Michelangelo Ghisu e Paolo Colorito, si fa apprezzare per la vivacità e la comicità chescaturisce dai dialoghi. Si svolge in piena notte nell’appartamento di due coniugi dellapiccola borghesia sassarese, intenti in un acceso battibecco di coppia, cheprobabilmente,costituisce la loro quotidianità. Già il bisticcio ci offre una serie di situazioni esilaranti,quando nel bel mezzo di un estenuante tira e molla fra marito e moglie arriva inattesa lavisita di un cameriere che, presentandosi come il servitore della mamma della signora,comunica la ferale notizia della morte della sua padrona. La triste notizia improvvisa gettanel più profondo sconforto la figlia che non sa darsi pace per l’inaspettata scomparsa dellamadre, che oltretutto godeva di ottima salute. Peccato però che il servitore abbia sbagliatoporta e rivolga il suo annuncio alla coppia sbagliata. L’equivoco scatena una serie di colpidi scena, gags dalla irresistibile comicità. A dimostrazione che il trucco dell’equivoco è unodei meccanismi che a teatro affascina e diverte.
“Il rimedio è peggiore del male”, con Teresa Soro, Emanuele Floris, Elisabetta Ibba, Margherita Nurra, è ambientato in un interno della buona borghesia. All’aprirsi del sipariotroviamo l’ avvocato Anton Angelo Farina che è deciso a lasciare la sua amante percontrarre matrimonio con un’altra giovane ricca e di buona famiglia. Ma non avendo ilcoraggio di dirglielo in faccia decide di scrivere una lettera. Nel frattempo arriva in casa lasua nuova cameriera che si rivela una tipa rozza, volgare, inopportuna e maleducata con tutti. A casa per parlare con il fidanzato, per combinare il matrimonio si presenta la futura suocera che viene pesantemente sbeffeggiata e cacciata in malo modo dalla nuova domestica. La stessa sorte viene riservata ad un ignaro cameriere venuto a portare il pranzo. Quando poi si presenta la ex amante del padrone di casa, la domestica senza nessuna remora le rivela la verità. Tutti i piani programmati dal povero avvocato vanno infumo ed egli dovrà, suo malgrado, combattere e sopportare la domestica che lo accusaanche di ingratitudine.
Feydeau anche in questi due atti unici rivela la totale assenza di compassione e di simpatia per le sue creature, raggiunge il vertice della comicità pura, assoluta; ma poiché non lascia scampo alla società del suo tempo, che in realtà nei vizi e nelle ipocrisie è molto simile a quella di oggi, non sa perdonarla, non le concede alcuna possibilità di ravvedimento. Lo spettatore finisce così per sentirsi coinvolto, e vede non in se stesso ma negli altri i difetti , le ipocrisie e gode del j’accuse che Feydeau muove ai personaggi, spesso vacui che compongono la società. E’ proprio in questa negazione dell’indulgenza, in questa inflessibilità di giudizio sta la grandezza di questo monumentale autore del teatro che ha portato la comicità all’omega e che ha denunciato con una inesorabile precisione la vacuità della società del suo tempo, così lontana eppure così attuale. Patrocinio Regione Sarda, Comune di Sennori e Fondazione Sardegna. Per info e prenotazioni telefonare allo 079/200267, al 349/1926011 e al 336/817361,
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.020 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design