– Professore’, beata lei che vive vicina alla Costa Smeralda – – E vabbé, anche voi qua intorno avete un bel mare… – – Ma non è per il mare, no! – – Per cosa, allora? – – Perché se avessi un pezzo di terreno lì mi farei d’oro. – – Ah sì? In che maniera? – – Ci costruirei un albergo enorme. – – Guarda che costruire, per fortuna, non è così facile: ci sono vincoli paesaggistici da rispettare, edificabilità del terreno da considerare, capitali ingenti da investire… – – Ohi professore’, basta avere il terreno e le conoscenze giuste e non c’è vincolo che tenga! – – Ma scherzi? Proprio voi che siete giovani potete creare una società rispettosa delle leggi, ribellatevi ad una prassi disonesta e diffusa. – – Professore’, scusi se glielo dico, ma lei è proprio un’ingenua: senza le conoscenze giuste non si va da nessuna parte! –
Questo è il pensiero di un diciannovenne e di tutti gli altri compagni che annuivano alle sue affermazioni. Questa è l’eredità di ciò che i ragazzi hanno visto dalla loro nascita fino ad oggi, il risultato degli spettacoli indecorosi a cui hanno assistito. A diciannove anni non si può dare alle cose il disprezzo che meritano. A quell’età proprio no. Chi ha ucciso i loro sogni?
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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