Una delle prerogative dei politici sardi è sempre stata quella di riempire le Asl di amici, parenti, fidanzate, amanti, compagni di sbronza, fedali eccetera. Il risultato è che i palazzoni delle aziende sanitarie sono strapieni di impiegati mentre negli ospedali latitano medici e infermieri. Non ho ancora visto un rapporto che dica con chiarezza quale sia la percentuale dei colletti bianchi nell’apparato sanitario sardo. Eppure anche questo dato servirebbe a capire per quale motivo non si riesca a colmare il buco nel bilancio senza l’intervento dei contribuenti. Anche l’economista Pigliaru non ha trovato altra soluzione che spillare soldi ai cittadini. Che sia Irpef, ticket o Irap, sarà sicuramente un aumento delle tasse a risolvere il problema. E’ un’eredità del passato? Meglio chiamarla presa per il culo.
Chi ha scelto di sistemare nelle Asl inutili timbratori di cartellini che si aggirano con aria rilassata per stanze, uffici e corridoi mentre al pronto soccorso, dopo sei ore di attesa, ti dicono di pazientare perché c’è solo un medico? Sono anni e anni che continuano a chiederci altri soldi per tappare il buco creato da chi, i nostri soldi, non li ha saputi utilizzare e, in molti casi, li ha usati per creare prebende e consensi a scopo personale.
Lo dico subito. Sono a favore della Asl unica ma solo a patto che abbia il personale sufficiente e adatto per farla funzionare, che si entri a concorso e non in base all’incozzo e che chi è in esubero venga spostato in altri uffici regionali in cui, magari, serve sul serio. Non me ne frega assolutamente niente di avere la sede della Asl sotto a casa. A me interessa che funzionino gli ospedali e le reti di assistenza territoriale.
Avrei comunque un paio di suggerimenti per il presidente della Regione che sta cercando di ripianare il profondo rosso delle Asl sarde. Eccone alcuni.
Tassare i portatori di occhiali residenti in Sardegna. Il quattrocchi isolano pagherà euro 2,5 per le lenti da vista e 4 per quelle da sole (considerate beni ottici di lusso).
Istituire un balzello per la morte. Vanno bene anche 15 euro pagabili direttamente all’agenzia funebre che provvederà ad apporre apposita marca da bollo sulla bara. In caso di cremazione, ci sarà un risparmio del 50%.
Ticket di Natale. La cartella arriverà esattamente il 25 dicembre con gli auguri del presidente della Regione e il calendario con le scadenze tributarie da appendere in cucina.
Canonau. Specifico canone per ogni bottiglia di vino acquistata.
Adotta un consigliere regionale. Simpatica campagna, con adesione obbligatoria, di affido a distanza che consentirà di contribuire alle spese vive dell’onorevole. L’iniziativa nasce dalla presa d’atto che la commissione d’inchiesta sulle spese sanitarie, istituita per far luce sui conti, non riesce a decifrare i documenti inviati dalle Asl e quindi non ha concluso una beneamata mazza, causa palese incompetenza.
Non serve avere un economista alla presidenza della Regione se, per coprire i buchi nei conti, non trova di meglio che aumentare le tasse. A far questo son buoni tutti, quindi tanto valeva metterci un politico. Il guaio è che anche l’economista, a furia di frequentare certi ambienti, finisce per adeguarsi.
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