Il mio recente vagare per l’isola seconda del Mediterraneo italiano per estensione, m’ha convinto di talune verità intorno alle quali io avevo udito pronunciarsi chi prima di me aveva intrapreso simile viaggio. Non però avrei creduto che di tale intensità fosse l’esperirne in prima persona. attingendo dai luoghi e dalle genti gli umori e –mi si passerà l’espressione- lo spirto autentico dell’antica terra dei Sardi.
Rimandando a future stesure una migliore organizzazione dei materiali, mi limito qui a indicare, senza pretesa di ordine o completezza, alcune delle impressioni ricevute durante alcuni momenti della mia lunga visita.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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