Noi sardi siamo di bocca buona e chi abita in riva al mare spesso inizia la stagione balneare a maggio se non addirittura ad aprile. Giugno è ormai stagione inoltrata, tanto più che la scuola sta per terminare e quel fazzoletto di mare che sta di fronte al Nautico è una meraviglia: piatto come uno specchio, con i cormorani che si godono il primo tepore su quei quattro scoglio che affiorano vicino alla battigia attorno al delfino, che una notte di tanti anni fa un dipendente del petrolchimico ha piazzato su quello più alto e con gli anni è diventato il simbolo di quella spiaggia.
Parlo dello Scogliolungo, la spiaggia storica delle famiglie portotorresi, quella dove fin da bambini andavamo a piedi trascinando gli zoccoli sull’unico tratto di marciapiedi che andava dal deposito ex Shell fino alla spiaggia, e poi s’interrompeva e proseguiva, sterrato, fino a Balai. – Mi, non andare alle Acque dolci- mi diceva mamma- ché torni con i piedi pieni fango.
In realtà la sua preoccupazione era che alle Acque dolci l’acqua era più alta, soprattutto le rocce erano più alte, e lì provavi l’ebbrezza e i brividi dei primi tuffi a “cabuzzoni”, preparatori delle gare di tuffi dalla Roccamanna alle quali non si poteva sottrarre nessun ragazzo portotorrese. Ma questa è un’altra storia.
Torniamo allo Scogliolungo che con l’espansione della città è diventata la spiaggia sotto casa per decine e decine di famiglie, la spiaggia dove vai a piedi con i bambini al seguito, la spiaggia dove l’acqua è bassa e non costituisce pericolo per i più piccoli, la spiaggia dove si continua a imparare a galleggiare già dai tre anni, la spiaggia dove il mare è sempre calmo a meno che non si scateni una tramontana, che in estate non capita quasi mai.
Lo Scogliolungo, da dove si gode il panorama del golfo e da dove puoi vedere nitidamente l’Asinara e, nelle giornate particolarmente luminose, persino i suoi borghi di Cala d’Oliva e Cala Reale.
Un sogno!
Un cacchio!!!
Sono ormai due giorni che la spiaggia cittadina è interdetta alla balneazione: acque (e sicuramente sabbia) inquinate per la presenza di escherichia coli, un batterio fecale che causa pericolose infezioni alle vie gastroenteriche e a quelle urogenitali.
Le cause?
Le cause sono note e durano da anni senza che le amministrazioni che si sono succedute abbiano mai fatto niente per affrontare una volta per tutte il problema che si presenta ad ogni acquazzone appena appena abbondante e la pressione esercitata sul collettore fognario che scorre al bordo dell’arenile fa saltare i tombini dai quali tracimano i reflui carichi di liquami fognari, cacca e topi, vivi e morti, che si riversano sulla spiaggia e finiscono nello specchio d’acqua.
E’ vero che Porto Torres ha tanti problemi, ma cristosanto, almeno qualcuno questa amministrazione pentastellata che doveva cambiare il mondo lo vuole affrontare con decisione? O deve trascorrere tutto il mandato con la lagna “si ma le altre amministrazioni cosa hanno fatto”? ….e i marò?
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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