Il personaggio di oggi è il “ corazziere nero ”; un carabiniere di 27 anni, originario del Brasile e arrivato in Italia da ragazzino, più nero di Pelè e Junior messi insieme. Con la sorella è cresciuto in una famiglia siciliana, che evidentemente ha fornito a questi due figli tutto il sostegno necessario. Il ragazzo ha studiato sodo, voleva arrivare a far parte dell’Arma e poi dei Corazzieri. Concorso dopo concorso ce l’ha fatta, e da qualche settimana ha preso servizio nella Guardia d’onore del Capo dello Stato. L’esordio col botto è avvenuto qualche giorno fa, in occasione della visita del Papa al Quirinale. L’ho trovata una cosa curiosa, bella, che aiuta chi ne ha voglia ad aprire ulteriormente il suo sguardo verso un mondo che cambia a prescindere da chi non se ne rende conto. Soprattutto ho trovato normale che due persone (lui e la sorella), sottratti a un contesto difficile, abbiano avuto l’opportunità di giocarsi le proprie carte. Così, quando ho trovato un video della visita mi è sembrato opportuno condividerlo. Mi sono risparmiato di andare a cercare i commenti della notizia sui giornali online che l’hanno lanciata. Un solo commento è riuscito a penetrare la barriera del gran cappero che ormai me ne frega di quello che pensano, i razzisti, di ogni singola metamorfosi a cui la nostra società, come una cosa viva, va incontro. Il commento di un tale che non è tra i miei amici ma, essendo la mia bacheca accessibile a chiunque, ha visto la notizia da me condivisa e ha commentato con: “A quando il Presidente?”.
Per assicurami di avere bene intuito cosa volesse dire, ho verificato sulla sua bacheca e ho visto che ospita slogan contro i politici, contro i cittadini coglioni che li votano, contro chi vuole la libertà di vaccinazione, contro big pharma e, ovviamente, contro chi non si rende conto che “prima gli italiani”. Gli ho risposto solo: “prima o poi ci arriveremo”, lasciandolo nel dubbio su quanto in accordo fossi con lui.
Non mi ha ancora risposto.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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