Credo non possa esistere vera libertà senza coraggio. Oggi ci vuole molto coraggio per proporre l’incontro con una comunità musulmana in una moschea, il luogo che rappresenta un’identità religiosa guardata con sempre maggiore diffidenza. Ce ne vuole ancora di più se si vive in un contesto nel quale, per ragioni politiche e culturali, l’insofferenza verso dialogo e convivenza dà costante segno di sé. A Olbia, domenica prossima, l’Archivio Mario Cervo porterà chi lo volesse a visitare il centro culturale islamico di via Tavolara, onorando l’invito dell’Imam. Chi parteciperà potrà conoscere la moschea, i fondamenti della religione islamica e la comunità che frequenta quel luogo di culto. Attraverso questa finestra, due comunità potranno stabilire un dialogo e guardarsi negli occhi. Abbracciarsi, come nei giorni scorsi Papa Francesco e l’Imam egiziano hanno dimostrato essere possibile. L’Archivio, animato dai figli di Mario Cervo, è un luogo dove si coltiva la conoscenza del mondo, a partire dalla musica, in tutte le forme possibili. Non mi pare esista altro modo per sconfiggere il pregiudizio e favorire la convivenza, se non la conoscenza. Dobbiamo condividere lo stesso mondo, che piaccia o no, ovunque viviamo, che si viva a Olbia o New York. Grazie all’Archivio Mario Cervo, per il suo coraggio e la sua libertà.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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