Ammettiamolo, siamo provinciali. Davanti alla sfida tra due candidati in Francia che hanno strutture e programmi diversi, siamo riusciti a focalizzare la nostra attenzione solo sulla differenza di età che passa tra Macron e sua moglie.
Il problema, chiaramente, è legato al fatto che sia la donna ad essere più “grande” del proprio uomo. Nella disfida, non proprio palpitante per la verità, tra i tre candidati a segretario del Partito democratico i quotidiani stamattina, oltre ai voti espressi come ai calciatori e qualche occhiatina ai contenuti – poche occhiatine – tutti si sono gettati sul domandone finale: che poster avevano, sulla propria stanza Renzi, Orlando ed Emiliano da piccoli e che poster metterebbero oggi? Che sarebbe anche un gioco carino ma non da fare davanti a milioni di telespettatori che attendevano di conoscere le differenze politiche e strategiche se mai decidessero di andare a votare alle primarie del Partito Democratico. Abbiamo quindi scoperto che Emiliano aveva in cameretta Gigi Riva e oggi metterebbe Juri Chechi; Renzi aveva Roberto Baggio e i Duran Duran, ma oggi collocherebbe il poster di Obama (capite che Obama, non essendo provinciale, mai penserebbe di mettere un poster di Renzi?) e Orlando aveva invece Berlinguer e Allende, giusto per dimostrare di essere il più preparato e secchione. E di cosa hanno discusso durante il faccia a faccia? Su questo le notizie sono più frammentarie e frammentate. Rimangono i poster. Dalla lettura dei quotidiani (ammetto di non aver visto la trasmissione in quanto non sono un abbonato Sky) ho capito solo una cosa: ecco perché non si sono abolite le province. Servivano, eccome. Continuiamo a farci del male.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.021 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design