Continuare, proseguire, seguitare…
C’azzeccano tutti e tre i verbi, se abbinati a ciò che sta succedendo in Regione. Sul piano del Piano Casa ma non solo, si sta assistendo come ad una tacita ma ben cospirata linea di condotta pressoché identica con quella di chi copriva, dal 2009 al 2014, la carica di governatore, oggi investita da Francesco Pigliaru. Ennesime deroghe ed ennesimi condoni, autorizzazioni che cercano di demolire nei fatti quanto non è riuscito a demolire l’Ugo di triste memoria al quale, un padrino impenitente, aveva affibbiato uno scomodissimo cognome (la cosa mi aveva gettato nello sconforto più nero, vedere trattato in quel modo chi dovrebbe rappresentare i “sardi tutti”, ma quello che mi fece incacchiare davvero, fu il fatto che dovetti, per quel gesto, riconoscere una certa dose di schiettezza da parte di quel padrino, che glielo affibbiò in faccia e in pubblico, quell’impronunciabile cognome).
Continuità, cane non mangia cane, gli elettori interscambiabili, differenziabili. Quanto lo siano, lo si può notare molto bene durante le primarie, che l’altro voto, si, quello “utile”, è “segreto”.
Hanno vinto i revisionisti? Quelli che il PPR lo consegnerebbero alle truppe dell’Is raccontandogli che sono testi profani traboccanti di ingiurie rivolte al profeta? Hanno vinto quelli che hanno vinto sempre, che non si sono mai mossi da lì, opposizione o maggioranza, gruppo misto o misto zitto. E ti pare che cominciavano a farseli davvero gli sgambetti? Illuso.
Una mano lava l’altra, così va da qualche decennata, più sotto il popolino che fa il tifo, oggi rosso domani blu, ok, il carro è giusto, è sempre “quello giusto”, non si perde mai! Nel proseguire il tracciato già segnato, non poteva mancare poi la stessa reverenza e sudditanza in tema di zone militari, zone industriali e zone boschive, stesse sono le risposte/proposte che da Roma arrivano: “ti lamenti dei poligoni inquinati? Bene! E’ poco, ti aumento la dose così sparisci prima” – “Ti lamenti dei siti industriali e minerari avvelenati? Bene! Alleggerisco gli oneri e doveri all’industria e ai cercatori d’oro!”
Continuamente. Continuativamente. Ad uscire indenni dalle elezioni sono sempre gli stessi, guarda caso, sempre le stesse promesse. Siamo invasi, nelle istituzioni e amministrazioni, da commercialisti, avvocati, affaristi e imprenditori, nemmeno un contadino o un pastore, nemmeno un filosofo o un antropologo, un insegnante o una domestica, un artigiano o commerciante. Il resto è tutta leva ben istruita e pilotata, chi sfugge alla rete non fa molta strada, a meno che non salti proprio il fosso e faccia finta di essere passato dalla parte opposta, gioco utile e funzionale al continuo gettare sconforto e sfiducia verso la politica e le stesse istituzioni.
Il mea culpa lo ammetto solo in parte, perché non ho mai nascosto di avere votato Pigliaru per una sola e precisa ragione, scongiurare altri 5 anni di Cappellacci, non perché mi fidassi di lui. Mi sono fidato semmai, più di una volta e sbagliandomi, di chi lo seppe proporre senza imporlo, volendo credere che vi fosse l’intenzione di proseguire quanto cominciato nel 2004, anche se con infinito scetticismo. Uno scetticismo che manifesto in molte occasioni e che mi procura non poche critiche e accuse di ostracismo, di disfattismo, proprio da parte di chi ha saputo disfare, cancellare e rendere inutili tutti gli sforzi fatti, tutti i pareggi di bilancio, tutta l’operosità e la dignità di una regione che provava a camminare da sola per la sua strada. Non mi aspettavo certo dei gesti eclatanti, delle decisioni realmente progressiste, ma nemmeno questa totale similitudine di atti e di intenti con quanto cercavo di scongiurare.
Siamo nuovamente sudditi, finalmente(!?), siamo di nuovo i bravi e diligenti scolaretti anche se ultimi della classe, siamo esattamente “italiani” nei modi e nei costumi, come tali viviamo, male, sempre peggio, perché continuiamo ad essere trattati da “sardi” per come ci vedono e ci intendono, sardi, con tutto ciò che quella visione comporta.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
16marzo1978: il giorno in cui persi l’innocenza. (di Giampaolo Cassitta)
Cutolo e l’Asinara (di Giampaolo Cassitta)
Gatti, amore e carabinieri. (di Giampaolo Cassitta)
Buon compleanno Principe! (di Giampaolo Cassitta)
Hanno vinto davvero i Maneskin! (di Giampaolo Cassitta)
Break news: Fedez e Francesca Michielin vincono il Festival di Sanremo.
Grazie dei fior. (di Giampaolo Cassitta)
Hanno vinto i Maneskin. Anzi, no. (di Giampaolo Cassitta)
Capri d’agosto (di Roberta Pietrasanta)
Il caporalato, il caporale e i protettori (di Mimmia Fresu)
Marshmallow alla dopamina (di Rossella Dettori)
377 paesi vivibili (di Roberto Virdis)
Per i capelli che portiam (di Mimmia Fresu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.631 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design