Uno, alle 6:19 del mattino, paga 2 euro e 20 centesimi di biglietto e pensa di prendere un mezzo col quale andare a lavoro. Si sbaglia. Ha appena acquistato un biglietto per assistere a delle conferenze. Una cosa alla buona, sia chiaro, del resto ha speso solo un paio d’euro (ammesso che lo abbia fatto il biglietto). Siete pronti?
Conferenza n. 1: Delle previsioni meteo che quando c’era Bernacca non si sbagliavano mai.
Sarno. La signora sale con me. Non la conosco, ma è un dettaglio irrilevante, la signora ha già preso a parlare: “Stanotte mi sono dovuta togliere il piumone di dosso che stavo tutta sudata qua, vedete? Nel collo e nei capelli, sopra la nucola. E quello così si piglia la bronchite, ha detto mio marito, e me la fai pigliare pure a me e dopo chi ci va al mercato col trerroto a vendere la verdura? Avete capito, signuri’, che si passa la notte? Io mi sono agitata e non ho pigliato più sonno. Che, poi, mio marito c’ha ragione. Con questo tempo, quest’anno, la verdura s’è tutta guastata, quello non piove, la terra si secca, si spacca e poi è chiaro che mio marito due cape di carcioffole le deve vendere a 4 euro. Ma voi sapete quanto ci mette la carcioffola a venire bene e senza baffi col tempo buono? Ci mette, signuri’, ci mette. E figuriamoci con questo tempo che non si capisce, che a Canale 5 ti fanno vedere le palle gialle su tutta l’Italia e sulla Rai, che ci pago pure il canone, ti mettono metà palle e metà nuvole e tu non sai come ti devi vestire e se ti devi portare l’ombrello, che tanto, vabbuo’, pure se te lo scordi l’ombrello t’escono fuori tutti ‘sti stranieri cu ‘sti carruzzini pieni che ti chiedi ma prima dove stavano e ‘sti carruzzini addò ‘e pigliano? Avete capito, signuri’, quello mò è cambiato tutto! Eh, quando c’era chillo bell’omm che diceva il tempo ci prendeva sempre! Ma erano altri tempi e sapeste a mio marito come venivano bene i finocchi nella terra! Mò, invece, pure mio marito…”. La signora scende a Poggiomarino.
Conferenza n. 2: Del razzismo, del ph e della cipolla. Torre Annunziata. Sale una donna che va a servizio. Italiana. Lei la incontro spesso. A volte, come stamattina, fingo di leggere, ma lei mi parla lo stesso. So tutto di lei, anche delle corna che il marito le ha regalato a Natale. “Avete visto a quella che si è seduta di là? Maronna mia, la tenevo davanti sulla fermata, ‘na puzza che non potete capire, professoressa mia. Ma dico io, voi la mattina vi alzate? E che fate? ‘O bidè ‘o tenit pe’ cumparenza? E assettateve ‘nu poco ‘ngopp a ‘stu bidè, dico io! Professore’, c’è gente che non si lava e si mette il Bac sotto le scelle accussi’. E quello è peggio! E, comunque, noi puzziamo diverso perché, l’ho sentito dire da un laureato l’altro giorno, noi non siamo acidi, quello sotto la pelle noi teniamo una specie di bollino e a noi non si colora quando facciamo il test per l’odore. Dipende da quello che mangiamo. I o lo sperimento con mio marito che quello è un poco debole e, allora, io gli faccio sempre il fegato con le cipolle e certe volte gli dico Marittiello mio, ma comm fiet, che quello il cristiano si piglia pure collera ma io glielo devo dire per avvertenza e prudenza. Quello perciò, professore’, ‘sti stranieri ‘nu poco scuri, non proprio quelli neri neri, sì, pure quelli, ma più quelli come i nipoti adottivi di Sandra ‘Ndaini e Raimondo Viane’, quelli tipo indiani puzzano, e comm puzzano! Mia cognata mi ha detto che, nel palazzo dove sta lei a Boscoreale, ce ne stanno due che comprano sempre cipolle da Tonino ‘o verdummaro, e se le mangiano pure crude. Senza fegato”. La signora scende a Ercolano.
Conferenza n. 3: Del ciuffo e dell’oculista. Ercolano. Vecchietto arzillo. Prende posto, sorride, saluta. In piedi due adolescenti, zaini in spalla e ciuffi fluenti calati sui nasi. “Je po’ vuless capi’ chi song ‘sti barbieri! Guardate, signuri’, ca sono cose dell’altro mondo, cioè chisti ‘cca non vedono, tengono ‘sti ciuffi che restringono la visuale. Chill perciò oggi song tutt strunz ‘sti guagliun, e ci metto pure a mio nipote nell’elenco. Mia figlia vuole fare la moderna ma a me, quando la domenica mi vengono a trovare, mi sale una nervatura! Mò Ernesto, mio nipote, dice ca nun leggeva bbuon e allora mia figlia l’ha dovuto portare dall’oculista per fargli gli occhiali e ce simm appiccicat perché, secondo me, ce vulev ‘o barbiere, quale oculista! ‘O barbiere, ‘nu bell zac zac e torna la vista”. San Giorgio Cavalli di Bronzo. Sono arrivata. Stavolta scendo io e giusto in tempo prima che il nonnetto trovi da ridire sui miei capelli.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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