Concorso. 1. Concorso [con-cór-so] n.m…. pl. -i… forma di selezione indetta dallo stato o da un ente privato per assegnare impieghi, appalti, premi ecc.: concorso pubblico, riservato; concorso letterario, di bellezza; concorso per titoli, per esami; bandire, vincere un concorso… Concorso. 2. Io. Vent’anni fa ho vinto il Concorso della Scuola. Sono diventato un insegnante. Che poi, io, non volevo proprio diventare un insegnante, volevo fare altro… è stato mio padre, ricordo, a strapparmi dall’apatia di un incerto lavoro presso una Compagnia assicurativa e a mettermi sotto il naso i testi su cui studiare, è stato lui ad accompagnarmi all’ex Scuola Media Alagon per sostenere l’esame orale, a gioire dopo il colloquio brillante che mi è valso l’abilitazione… quando, qualche mese dopo, è giunto inaspettato il responso, è stato ancora lui a tirare fuori la lettera del Provveditorato che aveva trovato il giorno prima tra le bollette nella cassetta della posta e a leggermela trionfalmente, ammettendo che quello sarebbe sempre stato per lui il giorno più bello della sua vita… ma è stato lui a determinarlo, io ho vinto soltanto il Concorso. Concorso. 3. Mio padre. Nonostante tutto aveva sorriso. Anche mio nonno aveva sorriso, aperto, nel vedere mio padre firmare la raccomandata che gli comunicava la vittoria al Concorso delle Ferrovie, nel 1950… s’era alzato dal muretto dove stava seduto con gli amici ed era corso verso di lui… dopo la guerra, infatti, si era spalancato, d’improvviso, per mio padre e i suoi compagni, il miraggio del Concorso delle Ferrovie che l’Italia offriva loro per rinascere sulle sue stesse macerie… d’un tratto avrebbero tutti dovuto vincere quel Concorso, arrivato quasi per gioco, per scommessa, dopo che nessuno aveva mai chiesto loro nient’altro se non una tessera universitaria da strappare, dopo che nessuno li aveva mai interpellati quando bruciavano le loro vite in un barlume sul fronte… così avevano tutti vinto quel Concorso, perché erano stati forgiati dalla guerra, pronti a trascorrere due anni chini sui libri nelle loro case fredde e buie… Concorso. 4. Mia moglie. Dopo una laurea in ingegneria alle spalle, svariati corsi di perfezionamento superati, il conseguimento di un’abilitazione selettiva, mia moglie ha vinto l’ultimo Concorso della Scuola, quello voluto dal successore della Ministra Gelmini, Profumo, un massacrante, interminabile concorso per pochi eletti… il fatto è che mia moglie non ha mai voluto fare l’ingegnere, e così ha risalito al contrario, ostinatamente, il flusso di un destino da lei stesso creato… non so se mia moglie diventerà un insegnante, ma lei lo desidererebbe tanto. Renzi, però, dopo aver affermato di voler assumere con “un piano straordinario” entro il settembre 2015 tutti i precari storici e i vincitori e gli idonei dell’ultimo Concorso (bontà sua…) l’ha messa in coda a chi non ha mai vinto un Concorso. Le ragioni? Personali (un coniuge da sistemare) e politiche (le graduatorie provvisorie da eliminare), e per mia moglie la prospettiva di un altro (ingiusto) anno di disoccupazione prima di diventare un’insegnante a tutti gli effetti, vincitrice di Concorso… Concorso.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
Da Mattarella a Zelensky passando per Sanremo.
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
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