Alle porte dell’estate 2014 il Tar accolse il ricorso di Vincenzo Onorato e di altri armatori contro la multa di 5,4 milioni di euro inflitta dal Garante per la concorrenza. L’accusa, rivolta a Moby, Grandi Veloci e Snav, era di aver attuato una sorta di cartello che costringeva residenti e turisti a pagare prezzi salatissimi per arrivare e partire dalla nostra isola con qualsiasi compagnia si decidesse di viaggiare.
Che si fossero messi d’accordo sembrava palese a tutti, nonostante le lamentele siano approdate in ogni sede. Per contrastare quell’aberrazione nacquero la Flotta Sarda regionale e GoinSardinia, compagnia varata da un gruppo imprenditori la cui avventura si è tristemente inabissata tra mille polemiche. Quella situazione, insomma, è stata fonte di guai seri per tutti noi, in particolare per il settore turistico.
Eppure il Tar riuscì a salvare Moby e company accogliendo i ricorsi dei ricorrenti, basati sostanzialmente sulla tesi che il trasporto marittimo era gestito da un sostanziale oligopolio e che non è anomalo assistere a condotte in cui i soggetti in campo preferiscono allinearsi anziché praticare atteggiamenti aggressivi. Insomma, la concorrenza non faceva comodo a nessuno. In fondo, la nave per arrivare e partire da un’isola la devi per forza prendere, a meno che tu non scelga di fartela a nuoto. Basta sollevare l’asticella dei prezzi al rialzo e tenersi tutti in quella posizione e i guadagni sono assicurati.
Così l’allegra compagnia dei mari ha campato tranquilla per qualche stagione, lasciando a noi le conseguenze di questo “sostanziale oligopolio” che l’Unione europea e i nostri governanti hanno deciso di tollerare, in totale sprezzo del ridicolo, lasciando che fosse un Tribunale amministrativo a decidere su temi che condizionano pesantemente il diritto alla mobilità di un’intera isola. A spezzare quel diabolico equilibrio tra compagnie di navigazione, peraltro, è stato lo stesso Onorato, con le sue brame di potere emerse nella vicenda Cin e mal digerite dagli altri attori che, evidentemente, non intendono recitare la parte dei comprimari in eterno. Ora che finalmente si affaccia sulle banchine un minimo di concorrenza, Onorato parla di “aggressione”.
Mi aspetto che Ue, Italia e Regione rispondano per le rime: “Aggreditelo pure e fatelo in tanti. Noi tuteliamo la concorrenza, non l’oligopolio”.
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