In modo esplicito non lo diranno mai, non è eticamente corretto, ma per lo Stato campiamo troppo a lungo e i conti non tornano. Sotto questo aspetto, le dichiarazioni del presidente dell’Inps, Boeri, hanno un suono sinistro. Suggerisce, infatti, di pensare a una riforma pensionistica basata sull’età anagrafica e non sull’anzianità contributiva. E ci credo, occorre portare le persone a una aspettativa di vita più breve, più vicino possibile al decesso. Sì, perché magari uno ha iniziato a lavorare a diciotto anni e a sessantatrè si ritrova con 45 anni di contributi, con la schiena rotta, ma capace di campare per altri vent’anni e la pensione bisognerà pur pagargliela. Quindi via l’anzianità contributiva, si innalza l’età anagrafica, nel frattempo finisce pure di logorarsi fisicamente e forse campa meno a lungo. Ovviamente, anche in questa ipotesi, di differenze tra chi ha sempre svolto lavori usuranti (minatore, muratore, addetto alle fonderie ecc.) rispetto a chi ha lavorato in settori fisicamente meno distruttivi neppure se ne parla. E sì, acciaccati ma campiamo più a lungo che in passato, anche dopo quarant’anni di miniera a Monteponi, e questo non aiuta i conti pubblici, anzi. Occorre qualche altra idea, una grossa idea però.
Beatrice Lorenzin è ministro della Salute, nota per le sue posizioni intransigenti sulle stesse materie care a Giovanardi, conservatrice in tema di legalizzazione delle droghe leggere, contraria ai diritti degli omosessuali e riconoscimento delle coppie di fatto, contraria al matrimonio in favore delle coppie dello stesso sesso ed alla possibilità di adottare dei figli o avere accesso alle pratiche di fecondazione assistita. E’ scritto su Wikipedia, non lo dico io. Praticamente una sentinella in piedi. La missione del suo governo è quella di tagliare la spesa pubblica e lei non se lo fa ripetere due volte. Lei lo sa bene, chissà quante volte ne ha parlato con gli amici durante le vacanze in Africa, che noi italiani siamo gente lamentosa che sta sempre dal medico e negli ospedali, anziché viaggiare, dedicarci agli sport estremi, e facciamo troppe analisi cliniche, troppe lastre, che magari poi scopriamo che quel dolore al petto non è reflusso gastroesofageo, ma infarto. Allora via col taglio di 208 accertamenti diagnostici a carico dello Stato.
Non fate affidamento sulla magnanimità del medico di famiglia, perché lui è stato preso in ostaggio, nel senso che, il medico, scrupolosamente, può pure prescrivere accertamenti vari per conoscere a fondo il vostro quadro clinico e poter fare la diagnosi e assegnare adeguate cure, ma se poi le analisi risultano negative, quindi superflue, beh… allora quelle analisi se le paga il medico. Perciò non illudetevi, sarà molto avaro di prescrizioni. Altrimenti se volete sapere se il dolore all’ano dipende dalle emorroidi o è un tumore al colon, gli accertamenti o ve li pagate voi, oppure incrociate le dita e aspettate gli eventi, magari passa con un lenitivo, oppure passa il prete.
Ideona, avrà detto la Lorenzin ai colleghi del governo, esponendo il suo ragionamento: meno medicine e meno accertamenti diagnostici. In altre parole: con i progressi scientifici, purtroppo, la vita degli italiani non solo è migliorata qualitativamente, ma si è pure allungata e stanno pure molto attenti quando attraversano la strada. Però, se la gente si cura meno, perché chi vuole curarsi lo farà a proprie spese e sono tanti ad avere pochi soldi, le persone potrebbero stare male in salute e poi il Signore misericordioso li chiama a se. I conti tornano, avrà pensato il ragazzo di Palazzo Chigi, quello che ha la moglie che insegna in una scuola sotto casa. Geniale davvero. Da un lato si allungano i tempi dell’andata in pensione, dall’altro si riducono le cure sanitarie, crescono i malanni e si muore prima, lo Stato risparmia sulla spesa pensionistica, i parametri europei sono rispettati e i conti pubblici tornano a sorridere. Si annuncia agli italiani che scompariranno le tasse, così stanno calmi per un po’. Mentre la minoranza PD, leghisti e cinquestelle, resteranno tramortiti col piano B: dal 2018 la settimana sarà fatta di due domeniche. Un consiglio, se dovete scegliere il medico di famiglia, cercatevene uno che abbia anche capacità divinatorie, magari azzecca a colpo d’occhio la patologia. Male che vada vi fa l’oroscopo.
(Giovannimaria Mimmia Fresu)
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