Ho un dubbio. Cosa intendono le persone quando dicono “quello è un comunista” e “quello è un fascista”? Io, quando dico “quello è un fascista”, intendo dire che uno sogna le maniere brusche per risolvere controversie o riparare torti, specie se si tratta di colpire extracomunitari poveri (per i ricchi c’è una deroga), omosessuali, tossicodipendenti, atei e, nei casi più gravi, gli stessi comunisti. Ad esempio, fascista è uno che vorrebbe affondare le barche dei migranti (loro li chiamano clandestini) ma non prova particolare antipatia per l’emiro del Qatar. Oppure fascista è chi, per difendere la bandiera, la divisa, l’idea di nazione, in pratica i Marò, salta a piè pari il diritto internazionale e si fa venire il prurito alle mani; naturalmente stando seduto a casa sua e sorvolando sul fatto che l’India ha la bomba atomica e più di un miliardo di abitanti. E i comunisti? Io non posso definirmi comunista; il comunismo è una cosa seria (oltre che tragica e a volte ridicola) e io non posso definirmi comunista, né nel senso di Gramsci, né nel senso di Stalin né nel senso di Diliberto. Io sono di sinistra, anche se non so spiegare esattamente cosa voglia dire, ma lo sono come molti altri che non possono essere nient’altro. Ma, per un fascista, io sono un “comunista”. Tutto ciò che non è a destra è “comunista”. Per me, invece, uno di destra non è necessariamente un fascista, anzi. Il fascista è trasversale. La sua miseria umana, se trova terreno fecondo a destra, è in grado di attecchire anche a sinistra o laddove la politica non attrae più. Fascisti, nel senso di gente che disprezza immigrati e gay, se ne trovano ovunque anche tra certi vecchi comunisti. Gente accomunata dalla paura di perdere il proprio malandato benessere (che agli occhi di chi molla il suo villaggio bombardato per venire qui, è comunque opulenza) e le proprie superstiziose sicurezze. Il fascismo, che secondo me potrebbe anche tornare, è una malattia dell’Humanitas, di quella cosa che ci consente di essere una civiltà, coltivando quello che di buono abbiamo combinato negli ultimi 2500 anni. Ecco, se con certezza possiamo dire che il comunismo è morto, al contrario il fascismo non è morto. È solo in letargo. E potrebbe reincarnarsi, come è già successo, alimentato da gente che ha passato una vita a reclamare diritti, a volte specificando, a volte nascondendo, che li voleva solo per sé e i suoi simili.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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