Dunque: non si può essere comunisti con il Rolex. Questione di etica e di scelte sociali. Come non possedere una Ferrari o una Jaguar. Non trascorrere le vacanze alle Maldive, essere proprietari di villa con piscina, bere champagne o Francia Corta. Insomma: per essere comunisti bisogna vivere in bianco e nero. Li descrivo da molti anni questi atteggiamenti e chi ha letto i miei libri sa che i personaggi si muovono all’interno di questa eterna contraddizione e questa stranissima dicotomia: comunismo significa tristezza. Alla fine degli anni settanta, quando si discuteva dell’introduzione della TV a colori in Italia, molti esponenti del Partito Comunista Italiano non erano d’accordo su questa novità che avrebbe portato squilibrio sociale: solo i ricchi se la sarebbero potuta permettere. Le cose sono andate in maniera diversa e più prosaicamente è notorio che nelle case di tutti le televisioni abbondano, e non solo in quelle dei ricchi. E’ rimasto il fastidio di chi continua ad additare certi esponenti della sinistra come persone incoerenti quando indossano un Rolex. Vi dico solo che questo tipo di discussioni sono stantie, inutili e superate dagli eventi. A parte che non ci sono più i comunisti, le scelte non si misurano dall’abito (che non fa il monaco e neppure il comunista) ma dagli atti che il politico mette in atto per migliorare il proprio paese, regione, comune, condominio. Ben vengano i comunisti col Rolex se riescono a risolvere le contraddizioni sociali. Che poi, anche questi che si lamentano di questo esibizionismo sono quelli che sognano una Ferrari, una bella vacanza alle Maldive e una villa con piscina. L’unica cosa che accetto, come critica, è questa: a me il Rolex non piace. Preferisco il Longines o l’Omega o il Montblanc. Che il comunismo è cosa altra.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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