E’ arrivata l’ennesima ondata di calore, neanche fossimo in piena estate. Oltre la porta non si muove foglia, l’afa è insopportabile, il sole picchia come il Tyson dei bei tempi andati e tutto tace. Tutti hanno già verificato, attraverso gli strumenti in dotazione, che la temperatura supera i 30 gradi e l’umidità il 30%. E le prescrizioni sono pienamente in vigore.
Nelle strade deserte non si odono voci, se non quelle del telegiornale di Italia 1 in edizione straordinaria con i consigli per affrontare il caldo. Si parla sottovoce, per risparmiare ossigeno. A metà mattina tutte le finestre delle case, rimaste aperte la sera e la notte prima, sono chiuse, tende e tapparelle comprese. La gente, all’interno, sa che deve stare nei locali più freschi. Chi non ha la cantina, ha reso abitabili le stanze meno esposte al sole, i più fortunati soggiornano negli sgabuzzini. Alcuni coraggiosi fanno capolino all’esterno. Termometro alla mano, controllano ogni mezzora che la temperatura all’interno della casa non sia inferiore di 6/7 gradi rispetto alla quella esterna, pronti ad agire sul condizionatore per evitare sbalzi termici pericolosi per la salute. All’interno, altri termometri sparsi un po’ ovunque misurano la temperatura di tutte le stanze per lo stesso motivo.
La tragedia è in agguato, anche dentro le case. Il getto d’aria dei ventilatori è rigorosamente orientato verso l’alto ed è per questo che i gatti si aggrappano ai lampadari. Vige la regola dei due litri d’acqua da bere al giorno. Ognuno ha la sua bottiglia da 2 lt che, a fine giornata, dev’essere vuota. Per anziani e bambini, l’inosservanza viene punita con l’utilizzo di speciali imbuti. Non aver sete non è una giustificazione valida. The, caffè e tutto ciò che contiene un solo microgrammo di caffeina sono banditi, insieme alle bevande gassate, zuccherate e pure quelle ghiacciate. Si beve solo ed esclusivamente acqua, a temperatura ambiente o fresca, mai ghiacciata. Gira voce che un tale sia morto dopo aver stappato una Jchnusa nascosta nel freezer, dietro il sacchetto dei pisellini surgelati. Nelle cucine, accanto all’obbligatoria centrifuga da cinque litri, cumuli ordinati di verdura e frutta di stagione da mangiare rigorosamente cruda. In frigorifero solo carne di pollo e tacchino e pesce.
Da anni, ormai, Murru chiude il suo stabilimento d’estate. Gli insaccati non li compra nessuno, così come i formaggi e la carne rossa. A pranzo, la dieta è standard, uguale per tutti: 50 grammi (modica quantità) di pasta, oppure riso, oppure patate. Possibilmente senza condimento. In Italia si registra un boom di spaghetti in bianco senza olio né formaggio. Quanto al burro, è stato dichiarato fuorilegge e messo al bando. I pasti sono leggerissimi ma frequenti, ben cinque: colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena. Ognuno di essi non soddisfa la fame. A merenda, si può scegliere tra latte, yogurt, gelato o sorbetto alla frutta. Tutti prestano grande attenzione alla conservazione degli alimenti, operazione alla quale tutta la famiglia contribuisce in apposite e accese riunioni.
In tutti i bagni si registra un frenetico andirivieni di persone che adempiono alla regola della doccia tiepida frequente per abbassare la temperatura corporea. Dopo ogni doccia ci si cosparge di crema all’amido di riso per mantenere la pelle idratata. Ogni persona si cambia le mutande sei volte al giorno, chi è immobilizzato a letto cambia frequentemente posizione (se non lo fa, viene spostato di peso) e chi ha problemi di incontinenza cambia i pannoloni anche se non ce n’è bisogno. Tutti vestono abiti leggeri, non aderenti e chiari. Le vesti dei pachistani, rigorosamente in lino o cotone, vanno come il pane e non si sentono più, in giro, frasi intolleranti per non rischiare di insultare parenti e amici. Tutti portano cappello e occhiali da sole anche di notte. D’altronde, si può uscire al mattino presto e dopo il tramonto ma solo se l’aria si è rinfrescata. Altrimenti no. Tra le 11 e le 17 c’è il coprifuoco. Per questo oggi non c’è nessuno in giro e la gente non è andata a lavorare.
Oggi l’ondata di calore ha il suo picco. La pala è attesa nei prossimi giorni.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design