Per una decina d’anni, a partire dal 1992, ho lavorato come addetto alla sicurezza in Costa Smeralda. Trafficando nella zona del Pevero Golf club, di frequente mi imbattevo in un corpulento e barbuto signore che si agitava e gesticolava come un tarantolato, un Mangiafuoco dagli occhi spiritati. Prima che la mia vista lo intercettasse, erano le orecchie a coglierne la presenza: gli piaceva la parte del tribuno e rivolgeva i suoi monologhi, sui più disparati argomenti, a chiunque gli capitasse a tiro, poco importava se fosse un giardiniere che mestamente innaffiava un’aiuola sotto al sole di agosto o una guardia giurata in servizio, come me, da quelle parti. Una volta mi capitò di vederlo a Porto Cervo proprio mentre un pescatore esibiva il suo trofeo, un pesce spada: aveva legato la preda ad un motorino e ronzava attorno allo yacht club perché tutti la ammirassero. Il Mangiafuoco gli diede dell’assassino e lo rincorse, rivelando una sensibilità animalista sorprendente. In realtà, credo volesse riprendersi il centro dell’attenzione che gli era stato sottratto.
Siccome questo signore si chiama Beppe Grillo ed era già molto famoso, attorno a lui si formava immancabilmente un capannello di persone. Non vedevano in lui un politico, vedevano in lui il comico che faceva ridere parlando di cose serie.
Un paio di volte a casa sua ci sono anche entrato. Qualche anno prima – al culmine della sua carriera di intrattenitore – aveva acquistato un piccolo appartamento nel condominio Golf terza fase, con vista sul campo da golf: una villetta a schiera, la cella di un alveare con decine di altri bilocali e trilocali, uno dei grumi di cemento nati quando la Costa Smeralda ha iniziato pericolosamente a dirigersi verso la pura speculazione edilizia. Attraversando corridoi e spazi comuni, spesso per farsi strada bisognava dribblare stenditoi con panni penzoloni e suppellettili più consone ad un edificio di edilizia popolare. Non erano miliardari, quelli che compravano gli appartamenti al Golf, perché quegli appartamenti non valevano miliardi. Erano professionisti, imprenditori, funzionari con ruoli importanti, calciatori mai entrati nell’Album delle figurine Panini. Gente certamente benestante, con l’ambizione di avere un suo posto al sole della Costa Smeralda, ma il cui nome non avrebbe detto nulla a nessuno. Dagli anni ottanta, gli anni dei suoi sontuosi cachet, Beppe Grillo possiede un appartamento in questo condominio. Perché vi racconto questa storia? Perché oggi ho letto lo strillo di un giornale online in cui si racconta delle lussuose vacanze in Costa Smeralda di Beppe Grillo. Il pezzo era datato Cagliari, ma riferiva delle vacanze del comico genovese in un lussuoso albergo di Liscia Ruja. Ora, Liscia Ruja dista 300 km da Cagliari e, soprattutto, a Liscia Ruja non ci sono alberghi, né ville e nemmeno condomini. È una delle aree della Costa Smeralda rimaste vergini. Qualche giorno fa, in un tweet velenoso, il giornalista di Repubblica Vittorio Zucconi aveva sarcasticamente accusato Grillo di voler combattere il sistema dal “villone” di Porto Cervo. A molti, ovviamente, non è parso vero di potersi scagliare contro la doppiezza di Grillo. A me la deriva antipolitica del movimento Cinquestelle preoccupa e rabbrividisco di fronte al livore, al pressapochismo e al razzismo di molti suoi altolocati esponenti. Ma Grillo va affrontato e combattuto sul terreno politico: se si cerca di screditarlo con fandonie e falsità agevolmente confutabili, diventerà più forte e rischia davvero di non essere più arginato. La sinistra dovrebbe ricordare che per vent’anni ha cercato di abbattere con le stesse armi un certo Silvio Berlusconi. E ricorderà certamente che per vent’anni da Silvio Berlusconi le ha sempre buscate.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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