Io non so come, tra cinque anni, saranno ricordati Francesco Pigliaru e la sua giunta regionale. Ma non mi stupirei se qualcuno li rievocasse con nostalgia, un po’ come capita oggi per Ugo Cappellacci. Non mi pare che questa giunta stia brillando e del resto con l’avvicinarsi del fine mandato crescono anche il ritmo e l’intensità degli attacchi verso presidente e assessori. Spesso sono attacchi pienamente giustificati, altre volte sono sciabolate pretestuose: si accusa Pigliaru di ogni nefandezza e disgrazia, pur di screditarne l’operato e accreditarsi come alternativa credibile. Prendiamo la bozza di nuova legge urbanistica. In un approfondimento firmato qualche giorno fa dall’architetto Tore Dessena, anche Sardegnablogger ha espresso una serie di ben motivate perplessità su questi nuovi orizzonti della pianificazione. Chi è da sempre contrario a nuovo cemento sulle coste e ritiene inviolabili alcuni vincoli – come il divieto di costruire a meno di trecento metri dal mare – ha ribadito con fermezza le proprie posizioni, peraltro in maniera assolutamente coerente e credibile. Veniamo al problema. Nel coro di chi ha espresso preoccupazione per le conseguenze ambientali di queste legge troviamo anche gente che, qualche anno fa, si è battuta con ogni arma possibile per radere al suolo il Piano paesaggistico, ritenuto da costoro, al tempo, una condanna per l’economia della Sardegna proprio per i suoi vincoli sulla fascia costiera. Come si conciliano queste posizioni antitetiche? Non si conciliano, semplicemente. Semplicemente, rispondono ad esigenze strategiche del momento e non alle reali convinzioni di chi le ha espresse. Semplicemente, servono ad assecondare ambizioni personali. Per questo sono convinto che tra chi alimenta questa campagna contro Pigliaru vi sia anche gente che, al suo posto, farebbe danni maggiori dell’attuale presidente della Regione. Ricordatevi delle parole di questo povero scemo, tra cinque anni.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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