C’è meno musica intorno al mondo e non è una bella notizia. Io che ascolto musica in ogni momento e da qualsiasi parte, io che riempio la mia vita di note e di parole. Il 2016 ha salutato molti artisti e ci ha lasciato i loro brani ma la tristezza è che queste persone non suoneranno più per noi, non scriveranno più brani che noi potremo più intonare. M come musica: ma cosa è la musica? Ho provato a immaginare la sfumatura delle cose attraverso le note. A cercare le intersezioni della vita, gli intrecci degli uomini, le loro emozioni, trovare le percezioni appena accennate, rumori inavvertibili nel rigo musicale di un motivo, nelle pause soffuse di una canzone, di un calore sgargiante, facile da far scorrere tra un assolo di una chitarra, l’armonia di un pianoforte, il rumore pasticciato e compatto di una batteria. Ho provato a immaginare questa concordanza di rumore confuso tra parole e musiche, questo voler predisporre con apparente lentezza il pentagramma di un’esistenza, questo dover controllare il rumore degli uomini quando decidono di far sussurrare i loro cuori, questo susseguirsi di accordi indecisi e indisciplinati a fare da palcoscenico alla mia esistenza: e ho disegnato curve di passioni, impulsi vivi e forti, indimenticabili. La musica, in fondo, è una preghiera colorata, pastello di un’esistenza che passeggia tra la certezza delle note e l’imprevedibilità delle parole. La musica è quella meraviglia che parte da Bach e passa per Domenico Modugno e impasta le parole di Fabrizio De André con le arie di Mozart. Sale con il falsetto di Lucio Battisti e attraversa le praterie sconfinate di Wagner, si scontra con la ruvidità dei gesti di Luigi Tenco, abbraccia la dolcezza silenziosa di Simon and Garfunkel e si scontra con la rugosità di Bob Dylan e Joan Baez. Ma è anche David Bowie, Police, Keith Emerson, Leonard Cohen, Glenn Ferry, George Michael, Pino Daniele, Mango. Musicisti che ci hanno lasciato tra il 2015 e il 2016. E’ stato come perdere una bellissima raccolta di dischi, smarrire, per un attimo quei suoni e quelle parole che solo certi artisti sanno riprodurre. La musica è il marciapiede della tua esistenza. Quando la strada è impervia, difficile, tormentata, ardua da attraversare, continui a camminare aggrappato alla banchina dei suoni, dove straripano accordi e ritornelli. La musica è il salvagente dell’anima.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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