Non capisco proprio perché si debba concedere la cittadinanza onoraria al ragazzino egiziano che ha sventato la strage dell’autobus. La prontezza di riflessi e la sua reazione coraggiosa sono stati un atto spontaneo di umanità. Un atto universale, molto più alto di confini e distinzioni di nazionalità.
Non si dovrebbe pretendere ad alcuno una simile dimostrazione di eroismo, l’essersi confrontato da vicino con la morte riuscendo a strapparle dalle grinfie tante vite, per poterlo considerare figlio del Paese in cui è nato e cresciuto, riconoscendone le leggi e la bandiera. A dire il vero, non si dovrebbe neppure porre il problema della cittadinanza per un ragazzino, figlio di immigrati, nato e vissuto in Italia, dunque perfettamente italiano.
La cittadinanza al ragazzino coraggioso è un atto di ipocrisia, una sorta di deroga, una medaglia al valore civile per motivi del tutto eccezionali. Il tutto da esibire a favore di telecamere e obiettivi, per dimostrare quanto siamo buoni e giusti e generosi.
Ma quanti coetanei di Rami e del suo compagno Adam parlano perfettamente la lingua del paese in cui sono nati, ne conoscono la storia e ne condividono i valori fondativi, ma non diventeranno cittadini perché di salvare una scolaresca dalla follia di uno squilibrato non capita, per fortuna, tutti i giorni?
E quanti, tra coloro cui nessuno toglierà mai la cittadinanza italiana, invocano stragi di esseri umani in mare, ponendosi sullo stesso piano di quello squilibrato per il quale oggi chiedono la pena capitale? Devi vincere la follia per poterti considerare italiano, anche se in effetti lo sei. Diverse varietà di follia.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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