Ormai non aveva più vergogna di nulla, ma ciò non significava che avesse perso la sua sensibilità. Così, la gioia di una giornata trascorsa da solo, tra il Parco della Musica e il Parco delle Prelibatezze, una pizza e una birra prese al volo senza tornare in quella casa troppo vuota, o una passeggiata di prima mattina nella via più trafficata per recarsi dove Greta lavorava, lo facevano sentire ancora vivo. Così capitava che andando a far colazione al bar di sotto, dove lo conoscevano fin troppo, qualcuno gli chiedesse… “ E la Signora? “ “ E’ dalla madre… “, preferiva rispondere, e poi scappava lontano… E qualche volta riprendeva l’auto e tornava nel grande ipermercato, dove si fermavano spesso anche dopo il lavoro, per mangiare al self-service, quando Greta tirava fuori dalla tasca una pera per far sentire più fresco quel luogo, e mangiava da solo, per il gusto, unico, di rievocare quegli ultimi tempi, quando si recavano lì, oltre l’orario del pranzo, per far qualcosa che senza dichiararlo uscisse dagli schemi perversi della loro nuova vita quotidiana. E sarà stato il nome francese, ma a loro ricordava Parigi, forse le Halles o qualche altra grande opera situata alla Defence, e allora quella sosta distratta serviva a perpetuare un piacere che non volevano venisse mai meno, anche nelle serate invernali, quando a Parigi ci si poteva pensare soltanto osservando le foto… Gli unici giorni in cui erano stati veramente felici, prima che tornati a Cagliari Greta avesse cominciato a trattenersi sempre più a lungo al lavoro per godere della simpatia trascinante del suo nuovo collega di studio, lontano da lui… Ma, in quell’enorme ipermercato, anche quando avevano smesso di partire per Parigi per quell’imprevisto raffreddarsi del loro rapporto che aveva incrociato così presto le loro vite, avevano preso come l’abitudine di scovare tutti i luoghi che ricordassero loro la capitale francese e perpetuare un veloce miracolo. Vi si recavano ormai con regolarità, spesso la sera, fino ad abituarvisi, a non sentirlo come un surrogato quale in effetti era. Ma non era bastato…
Respirò, profondamente, pensando di morire durante quell’apnea necessaria alla sua asma… Era come se nella sua gola fosse finito un ciuffo di quei suoi finissimi capelli biondi… Cercò la mano di Lei, ma trovò molto di più. La bocca, forte, sensuale, di Halima lo risucchiava in un’atmosfera nuova, lontana da quella, ormai malinconica, che aveva appena lasciato…
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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