A me i ragazzi cinque stelle piacciono. Ricordano la mia adolescenza, la mia voglia di impegnarmi nel “sociale”, di essere protagonista anche nella politica e di volere un mondo migliore. D’altronde è quello che tutti, intorno a vent’anni, vogliamo assolutamente fare scoprendo, solo più tardi, che “a vent’anni si è stupidi davvero e quante balle si hanno in testa a quell’età. A me i ragazzi cinque stelle piacciono. Mi ricordano la mia caparbietà nel credere fortemente a certe cose, nel volere assolutamente essere dalla parte della ragione per scoprire, sempre più tardi, che eravamo meravigliosamente dalla parte del torto e non l’avevamo capito. A me i ragazzi cinque stelle piacciono. Quel loro modo di essere cool, con i telefonini, mail, pc, tablet, sempre pronti a connettersi con tutto e con tutti, tranne che con gli elettori. Mi piacciono perché sono ingenui, simpatici, incazzati al punto giusto, che adesso tocca a loro mettere a posto questo strano mondo, che ormai si deve cambiare, ma non subito. Hanno un concetto di democrazia globale: si governa solo con il 95% dei voti. A me i ragazzi cinque stelle pongono dei problemi. Pare possano vincere a Roma a mani basse: gli hanno candidato Bertolaso a destra e Giachetti a sinistra. Non proprio il massimo, diciamocelo. E loro, furbescamente, l’hanno capito. Hanno imparato a girare nei palazzi, a carpirne il vento. Così la senatrice Paola Taverna, dai microfoni di Radio Cusano Campus due cose ce le dice. A me i ragazzi cinque stelle mi lasciano a volte perplesso. Sentite ciò che dice la nostra senatrice nella trasposizione letterale che trovate sul sito di repubblica.it: “E’ incredibile riuscire a proporre per i romani un candidato del genere. La scelta di Bertolaso mi ha lasciato perplessa tanto quanto quella di Giachetti. Diciamocelo chiaramente, questi stanno mettendo in campo dei nomi perché non vogliono vincere Roma, si sono già fatti i loro conti. Al governo rimane Renzi, alla Regione Zingaretti che stiamo vedendo come sta operando, a livello economico Roma dipende da stanziamenti regionali e stanziamenti statali, ora vogliono metterci il Cinque Stelle, per togliergli i fondi e fargli fare brutta figura. Questo i romani lo devono capire. E comunque hanno fatto i conti senza l’oste, i romani non sono rimbambiti. La nostra campagna elettorale sarà ‘prendiamoci Roma, ma prendiamocela tutti insieme’. Ci stanno lasciando debiti fino al 2020 e questa non è opera del Cinque Stelle”. Dunque, se abbiamo ben capito ci dovrebbe essere un complotto ordito da uomini perfidi e cattivi che vogliono far vincere il movimento cinque stelle. Mica far perdere, che sarebbe lecito in politica. No: la destra e la sinistra giocano a far vincere l’avversario. Lo fanno affinché, governando, gli intrepidi cinquestelle falliscano. A me i ragazzi di cinque stelle sono anche simpatici. Però tra tutte le sortite questa è davvero originale e, debbo dire, non la pensò ai suoi tempi neppure Mario Capanna che aveva la vocazione all’opposizione. Oggi, i ragazzi cinquestelle ci hanno spiegato che la politica è abbastanza semplice: basta buttarla in caciara e se fallisci la colpa è sempre degli altri che non sanno governare, che ci hanno lasciato i debiti, che creano i complotti, che sono ladri, furbi, opportunisti.
A me, come direbbe Gaber, i ragazzi cinque stelle mi mettono una tristezza…
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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