Per chi, come me, ha sollevato pesi in una palestra tra gli anni ottanta e gli anni novanta, Franco Columbu era la dimostrazione che si può raggiungere qualunque risultato anche partendo dalle condizioni più svantaggiate. Un ragazzino di Ollolai di 165 centimetri, partito negli anni sessanta a cercar fortuna come centinaia di migliaia di altri sardi, in quei tempi. Prima la Germania, poi la scoperta di una fisicità esplosiva e quindi la California, bilancieri e manubri nella spiaggia di Venice Beach e l’amicizia fraterna col colosso Arnold Schwarzenegger. Dicevano che sulla panca piana Franco spingesse 252 chili, battendo il gigantesco austriaco che lo sovrastava per peso e statura. Franco Columbu è stato un mito irraggiungibile per tutti i sardi che siano entrati in una palestra, che abbiano sollevato un bilanciere sul petto e lo abbiano caricato sulle spalle per piegare i quadricipiti nel classico squat. Fu Mister Olympia a 35 anni, nel 1976, lo fu ancora nel 1981, a quarant’anni. Diventare Mister Olympia significa essere il culturista più muscoloso e definito del mondo, una statua greca in carne ed ossa. Franco Columbu era rimasto molto legato alla Sardegna e nel documentario Pumping Iron, il manifesto cinematografico del body building dei tempi, l’occhio della cinepresa lo inquadra nella casa natia di Ollolai, a pranzo in famiglia, o mentre solleva il retrotreno di una vecchia Fiat 131 per dare dimostrazione della sua forza erculea. Franco ci ha lasciati oggi, su una spiaggia della Sardegna. Ha finito i suoi giorni dove li aveva iniziati, 78 anni fa. La sua è stata una bella storia di successo, dedizione e fortuna. Una lezione rivolta a coloro che, facendosi scudo di un vittimismo di convenienza, vorrebbero far credere che non possa esserci gloria per chi nasce in una piccola Isola chiamata Sardegna. Ciao, Franco.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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