Da quando è nato mio figlio, mi sono preparato per quel momento. Il momento in cui, a 14 anni, mi avrebbe certamente reso la vita dura, chiedendomi di comprargli il motorino. Infine è arrivato il gran giorno, perché mio figlio sta per compiere 14 anni. Ma della richiesta di motorini, manco l’idea. Improvvisamente, parlando con un amico, mi sono reso conto della scomparsa dei motorini. Ho uno scooter nuovo, bellissimo, mio figlio ha 16 anni, e non ne vuole sentir parlare. Ricordo che ai nostri tempi le cricche dei ragazzi avevano decine di motorini parcheggiati attorno. Chi non ricorda i “Ciao”, i “Bravo” della Piaggio? O i Benelli, i Garelli? Poi ci siamo evoluti, e i ragazzi hanno iniziato ad andare a scuola, a girottare, e andare al mare con gli scooter. Quante maledizioni per questi ragazzacci che sfrecciavano incauti per le vie! Maleducati! Quante preoccupazioni per i loro genitori! Vai piano! Guida bene! Rispetta il codice della Strada! Poi, improvvisamente, i motorini sono spariti dalla circolazione. Più nessuna cricca di giovani con i motorini attorno. I parcheggi delle scuole svuotati in gran parte dai motorini. Cosa è successo, come si spiega questo fenomeno recentissimo? Tutto è successo nel giro di pochi, pochissimi anni. Come se si fosse trattata di una moda passeggera. Ma può un mezzo di trasporto essere una moda passeggera? Ho provato a fare una ricerca. L’Italia resta il paese con il maggior numero di motocicli registrati, ma in tutta Europa, e specialmente proprio in Italia, si parla di un crollo delle vendite dei motocicli, in particolare di quelli più leggeri, usati dai giovani. Dal 2012 al 2013 c’è stato un calo delle vendite di questo ultimo settore del 38 per cento. Un crollo verticale, iniziato nei primi anni 2000, con una discesa acuta dal 2009 al 2013. Tengono solo gli scooter. Gli esperti danno la colpa alla crisi, che colpisce i beni superflui, ma anche ad altri fattori considerati secondari, come i nuovi costi e i nuovi adempimenti burocratici, come il patentino. Resta il fatto, però, che i giovani non amano più il motorino, quello che una volta era indispensabile per stare in cricca, senza il quale restavi fuori dal giro. Tutta colpa del patentino e della crisi? No, perché altrimenti non si spiega perché ragazzi col patentino e lo scooter in garage preferiscono altri mezzi di locomozione. In assenza di studi sociologici, azzardo una osservazione. Io credo che ci sia stata una trasformazione generazionale che ha reso il motorino inutile. Penso che l’inutilità del motorino sia dipeso, essenzialmente, da una perdita di utilità pratica. Intanto perché sulla scena ha fatto irruzione un nuovo tipo di genitore: il genitore tassista. Colui che porta a scuola, in palestra, a lezione di musica e persino alla pizzata con gli amici il proprio pargolo, anche se ha sedici anni. Mamma vieni a prendermi? Per cui si passa direttamente dalla mamma tassista all’automobile prestata dai genitori a 18 anni. Il secondo fenomeno riguarda la socialità che il motorino garantiva, oggi inutile grazie ai gruppi social. Nel giro di pochi minuti, col motorino, si raggiungeva la piazza o il muretto della cricca. Oggi si sta tranquillamente nei gruppi creati su Facebook e Whatsapp, e quando ci si vuole incontrare lo si fa con una organizzazione preventiva. Forse oggi si ha anche meno voglia di avventura, si subisce meno il fascino dei viaggi, degli spostamenti, delle zingarate, che si ha tutto a portata di clic. E così sono spariti i motorini dalle strade. Meglio certamente per la sicurezza dei nostri figli, e per la tranquillità nel traffico. Ma un po’ di tristezza questa cosa la mette, non so perché. Anche se non ho più il peso di dire di no a mio figlio per il motorino.
Fiorenzo Caterini, cagliaritano classe '65. Scrittore, antropologo e ambientalista, è studioso di storia, natura e cultura della Sardegna. Ispettore del Corpo Forestale, escursionista e amante degli sport all'aria aperta (è stato più volte campione sardo di triathlon), è contro ogni forma di etnocentrismo e barriera culturale. Ha scritto "Colpi di Scure e Sensi di Colpa", sulla storia del disboscamento della Sardegna, e "La Mano Destra della Storia", sul problema storiografico sardo.
16marzo1978: il giorno in cui persi l’innocenza. (di Giampaolo Cassitta)
Cutolo e l’Asinara (di Giampaolo Cassitta)
Gatti, amore e carabinieri. (di Giampaolo Cassitta)
Buon compleanno Principe! (di Giampaolo Cassitta)
Hanno vinto davvero i Maneskin! (di Giampaolo Cassitta)
Break news: Fedez e Francesca Michielin vincono il Festival di Sanremo.
Grazie dei fior. (di Giampaolo Cassitta)
Hanno vinto i Maneskin. Anzi, no. (di Giampaolo Cassitta)
Capri d’agosto (di Roberta Pietrasanta)
Il caporalato, il caporale e i protettori (di Mimmia Fresu)
Marshmallow alla dopamina (di Rossella Dettori)
377 paesi vivibili (di Roberto Virdis)
Per i capelli che portiam (di Mimmia Fresu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.622 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design