Germano si è candidato e domenica ci sono state le elezioni. Ora, le elezioni, per tutti, sono al massimo un puro esercizio di buona volontà, da casa al seggio per votare, o, dall’altra parte, di disponibilità a essere inseriti in una lista dove ci si iscrive più che altro per far numero, che i candidati buoni, quelli che poi siedono sulle poltrone dei Consigli o addirittura del Parlamento nemmeno si muovono da casa… Germano, invece, si è candidato in un paese, e qui le cose cambiano radicalmente. Nei paesi, ancora, si fa politica seriamente, anche se lui spesso mi dice che è più che altro una politica strumentale al voto, o forse bisognerebbe dire al voto di scambio. Perché nei paesi la politica è ancora un bene comune, non come nelle città che è rimasta soltanto una definizione da spiegare a scuola… E qui il tempo sembra non essere passato, visto che ieri Germano si era scritto lo schema di un comizio su una ricetta medica… Nel ’48 mio padre aveva sfidato appunto il Cavalier Madau, il feudatario del paese, e la sua arma contro la potenza del latifondista erano soprattutto i comizi. I comizi, a quel tempo, vivevano della struttura del contraddittorio: la folla, schierata apertamente, provava a smontare le tesi del candidato per vagliarne i punti deboli; il tema più ricorrente, nei discorsi di mio padre, era quello della ripartizione delle terre tra i lavoratori, seguito da quello della privatizzazione dell’energia elettrica, in mano, per la gran parte, all’Avvocato Rotigni, secondo nome della lista avversaria; così quando i provocatori, tutti spediti in piazza dal Cavalier Madau e dall’Avvocato Rotigni, gli chiedevano dove avrebbe preso i soldi per mettere in atto quel progetto, lui rispondeva, senza indugio: da voi stessi! Loro ridevano, non avrebbero mai immaginato che soltanto l’anno successivo la commissione tributaria avrebbe imposto un aumento delle tasse comunali sui terreni del Cavaliere e dell’Avvocato pari al sestuplo di quella originaria… La campagna elettorale, allora come ora nel paese di Germano, si conduceva bussando di porta in porta e cercando di sensibilizzare, nei confronti delle proprie rivendicazioni, l’elettore distratto; era un momento fondamentale per la riuscita delle elezioni: dall’altra parte, infatti, i democristiani, avevano un’arma ben più forte, quella delle prediche dal pulpito, dove spesso i candidati avversi venivano demonizzati e addirittura colpiti dalla potente scomunica papale…
(Vincenzo Soddu)
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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