Mi capitò da adulto di comprare la ristampa dei “Classici moderni di Walt Disney”, di cui già possedevo l’edizione originale della fine degli anni Cinquanta, cioè quella che avevo letto da bambino. La ristampa, a parte la copertina, avrebbe dovuto essere conforme alla prima edizione, invece mi accorsi che c’era qualcosa che non andava, uno spirito diverso, annacquato, bamboccesco, melenso, diverso insomma da quella sorta di educata spregiudicatezza che distingueva i Disney pensati, disegnati e prodotti in Italia da quelli degli Usa. Confrontai con l’originale e mi accorsi che certi testi erano stati cambiati. A esempio quello dove alcuni banditi che nell’originale, spiega Pippo, erano stati divorati dagli zanzaroni , nella ristampa si erano limitati a fuggire illesi. In realtà, se proprio volevano correggere qualcosa, un “i zanzaroni” poteva essere emendato con “gli zanzaroni”, ma i censori non andavano a caccia nella riserva della grammatica bensì in quella del politically correct. Chissà quanto sarebbero rimasti impressionati dall’allusione agli zanzaroni antropofagi i bimbi degli anni Ottanta.Questa e altre sciocchezze ai miei occhi rendevano la ristampa diversa dall’edizione degli anni Cinquanta. Eravamo agli inizi di quella censura retroattiva, probabilmente allora imposta all’editore italiano dalla Disney americana, con la quale ora stiamo facendo i conti in maniera clamorosa con molti altri prodotti.Devo dire che di Dahl me ne frega pochino, di lui ho letto soltanto il libro sulla fabbrica di cioccolato e quello sulle streghe nascoste tra di noi, e ritengo migliori i film da essi tratti. Ripeto, sul piano personale, ché sul piano del metodo, correggere un vecchio e noto libro per adeguarlo alla presunta sensibilità dei tempi nostri è comunque una stupidaggine.Però le annunciate riscritture degli 007 di Fleming mi colpiscono oltre che sul piano oggettivo anche da un punto di vista sentimentale, perché quei libri li ho letti tutti da ragazzo e riletti da grande con piacere, e per fortuna li ho ancora tutti nelle versioni originali, caso mai mi saltasse in testa di rileggerne ancora qualcuno. Parlando così, proteggo quindi chi non li conosce. Togliere da James Bond tutto ciò che è scorretto perché è violenza, razzismo, sessismo ecc significa cancellare il personaggio. Sai chi è, quell’uomo: un sicario al servizio dell’Occidente. Se – letterariamente parlando – non ti piace così, non leggere di lui, inutile crearne un alter ego edulcorato. Se vuoi restare nel genere dello spionaggio, esistono agenti segreti antichi e moderni più presentabili di lui, potenzialmente utili a questa ipocrita editoria che si attacca alle stupidaggini e ignora il vero mare di razzismo, violenza, sessismo e compagnia cantante che dai social esonda nei partiti e nei Governi di tutto il mondo. Chi decide di acquistare in libreria o di scaricare nell’E-Reader un romanzo di Fleming non è certo persona che possa restare sconvolta o suggestionata negativamente dalle intemperanze alcoliche, sessuali e politiche di 007: chi legge libri sa leggerli anche dando a essi, istintivamente, una collocazione storica. Se amo 007, non significa che mi piacciono gli agenti segreti come lui. Ritengo che i personaggi più drammatici, suggestivi, ironici e pietosi, vessati quanto vessatori ne “Le avventure di Pinocchio”, siano il Gatto e la Volpe, due maschere iconiche della letteratura di tutti i tempi. Significa che ammiro i ladri e i truffatori o che, se bambino, possa restarne influenzato? Credo che in Italia, nonostante certi segnali allarmanti, ci sia nel campo editoriale molta meno stoltezza rispetto al mondo anglosassone. Altrimenti, visto che parliamo di Pinocchio, se a qualcuno saltasse in testa di adeguarlo ai dettami della presunta correttezza, il più bel libro per l’infanzia mai scritto al mondo (così la penso, e ne ho letto molti altri scritti in tutto il mondo), diventerebbe una stucchevole favoletta da accoppiare a “Il Piccolo Principe” che va così di moda nel mondo della correttezza letteraria, con il suo moralismo elementare, la sua scrittura altrettanto basica e la sua noia mortale.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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