– Chi ha voglia di andare in segreteria a prendere i documenti per domani? – chiedo alla classe prima di iniziare la lezione. – iooo – urla lui, sempre disponibile quando c’è da gironzolare, saltando sulla sedia come fosse poggiato su una catapulta. – Vai Xxxxxxxxx e torna in fretta – – Mandi me prof, ho voglia di sgranchirmi le gambe – dice Yyyyyyyyy l’alunna senegalese. – Allora vai tu, Yyyyyyyy – rispondo facendo un cenno a quell’altro per suggerirgli di tornare a posto.
– Ahhhh, non manda Xxxxxxxxx solo perché è bianco… vero? Questo è razzismo! – tuona ironicamente un terzo alunno. – Non mando Xxxxxxxxxx solo perché esce sempre e se c’è qualcun altro che vuole andare è giusto che io dia la possibilità a tutti – dico seria, fingendo di stare al gioco. – E invece dà il permesso a Yyyyyyyy perché è una sporca negra e siccome lei vuole dimostrarci di non penalizzarla per questo, l’agevola. È razzismo, ribadisco!! – sbotta lui, ormai perfettamente calato nella parte.
Mandiamo avanti ‘sto teatrino per qualche minuto, poi ridiamo tutti. La sporca negra si sbellica fino alle lacrime.
E quando, in una classe, ci si può permettere di fare un’ironia tagliente e feroce che include tutti, senza lo scrupolo di toccare nervi scoperti, significa che quei ragazzi il razzismo non sanno cosa sia. Non ancora, almeno.
Giù il cappello, signori.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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