Diciamoci la verità. Tutti, almeno una volta, ci siamo trovati a fantasticare immaginandoci in un’isola semi sperduta, con una casa a due passi dal mare.
Ecco, due passi, almeno. C’è chi va oltre nelle proprie fantasie, sognando di case a zero metri dal mare.
Questo è lo slogan di un manifesto pubblicitario in cui mi sono imbattuta qualche giorno fa. Strategia di marketing semplice semplice: acqua turchese come sfondo, sorrisi smaglianti, frase accattivante e prezzo più che popolare: case in Sardegna da euro 59.000!
Il sito un po’ (molto) sibillino di questa agenzia – www.casediprestigio.net- che pare ubicata a Bergamo, anche se compaiono solo numeri di telefono e nessun indirizzo, ci dice che ce n’è per tutti i gusti, di ville e residence. Il gusto dominante, a giudicare dalle foto, pare in realtà uno solo.
Le tracce di “sardità”, che magari avrebbero reso più gradevole la strategia pubblicitaria, sono cancellate da un pesante uso di fotoshop, tanto che con due o tre click accorti la casa dei tuoi sogni in Sardegna potrebbe benissimo diventare la casa dei sogni in Riviera Adriatica o anche alle Maldive.
In questa operazione di comunicazione commerciale c’è anche un altro sacrificato, però. Potete consultare la versione delle pagine in inglese e confrontare il vostro livello di questa lingua con quello di Google Translator, evidentemente utilizzato per traduzioni eccessivamente letterali dall’italiano.
Facili ironie a parte, mi sono concentrata più che altro su quella frase: case a zero metri dal mare. Ero abituata a vedere associata la locuzione “chilometri zero” a questioni relative al rispetto dell’ambiente, diminuzione dell’inquinamento, consumo responsabile. Invece, dopo una conversione da chilometri a metri, me la ritrovo in questo poster, stravolta in un senso diametralmente opposto.
Anche io mi sono immaginata più volte in un’ isola sperduta, a pochi passi dal mare. A pensarmi alle prese con un tuffo nelle acque direttamente dalla finestra, però, non ci sono arrivata mai.
E se l’isola sperduta non meglio identificata diventa la Sardegna, che si spartisce con la Sicilia il primato per la cementificazione delle coste, ( fonte rapporto WWF del 2014), beh, cambierò lo sfondo delle mie fantasie, rappresentandomi alle prese in ecologiche vacanze in montagna.
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