Le formazioni che si contenderanno la poltrona di sindaco e le 20 poltroncine da consigliere comunale sono ormai delineate. Tante, infatti, ne spettano in Sardegna, ai comuni con oltre quindicimila abitanti a differenza del continente, dove ne spettano solo 16, e con quella del sindaco 17. Ma 17, si sa, porta sfiga, che neanche negli aerei c’è il numero 17, e allora in Sardegna, che siamo superstiziosi, per evitare che i consiglieri stiano sempre con le mani in tasca a toccarsi, hanno deciso che se ne eleggano venti, così stanno con le mani in tasca e boh! Sei saranno gli schieramenti e sei i candidati a sindaco, anche se probabilmente solo tre si giocheranno il ballottaggio sul filo di lana…caprina. Il centrosinistra propone Luciano Mura, un candidato “di peso”, che pare non abbia mai cambiato casacca, se non per passare dalla XL alla XXL alla XXXL, tanto difficile da trovare sul mercato che il PD si è affidato a una fabbrica di paracadute…. Le liste che lo sosterranno saranno quattro: -la lista del piddì; -la lista extra large, quella del Sindaco, che oggi è umbè di moda; -il Centro Democratico, messo su da Acaccia, che però non si candida, al massimo si sacrificherà sull’altare della giunta in caso di vittoria; -una quarta lista composta da SEL, Partito dei Sardi, UPC; insomma, quelli che la Sinistra, che non sa quel che fa la destra.
Gli “scarpiani”, orfani di un leader caduto in disgrazia e defilato, si affidano a Costantino Ligas, che invece di casacche, al pari di Beniamino, ne ha cambiate parecchie (suda: lu trabagliu l’è ammazzendi…) e tutte rigorosamente “small”. Le liste sono “molteplici”, direbbe Verdone: -il PSd’Az, guidato da quella vecchia “volpe” di Madeddu, che nel corso dell’ultimo mandato si è distinto per aver condotto una strenua battaglia contro lo spostamento della scuola media da via delle Vigne a via Brunelleschi, ché in quella scuola vi aveva trascorso i migliori dieci anni della sua vita; -quelli che “il 28 ottobre 1922 è l’inizio di un glorioso percorso”, guidati dall’ex presidente del consiglio Ivan Cermelli; -il Movimento, che “entriamo in comune e gli appalti ce li gestiamo noi, altro che quelli di fuori”, fatta a uso, consumo e misura (persino il sellino ha la forma delle sue chiappe) dell’ex assessore Tellini, quello della delega alle frasche; -Sardegna vera, dove, oltre a Cossu, l’ex delfino di Scarpa, vi hanno trovato un “post” gli scarti di lavorazione dell’officina del centro sinistra regionale (IDV, la Base, Socialisti e cianfrusaglie varie); -un’altra lista in via di definizione e di denominazione, dove pare confluiranno i gruppi orfani di Cuccureddu, gli amici del sabato sera, di Pasquetta alla chiesetta e di Massimo Ranieri, #chepiacetantoallesignore.
Il centro di Massimo Mulas, che non riesce a liberarsi del “grande fardello” si presenta con tre liste: -AP (già UPC, già UDEUR, già UDC, già ne hanno cambiato pochi di nomi!), sta per Autonomia Popolare, autonoma non tanto, ma popolare q.b.; -“Ci siamo”, che fa capo a Giuseppe Spiga, tornato dopo il “prestito” al PSdAz, dove fino a foco fa ha indossato la maglia del capitano, anzi no, del segretario; -“Parità per Porto Torres” guidata da Marisa Usai e Manuela Sivieri: parità perché intendono mettere in lista il 50% femmine, il 50% maschi e il 50% gay.
Gilda Usai, l’out sider, l’artefice della caduta di Scarpa, entrata meno di due anni fa nel PSdAz, proveniente dal Popolo delle Libertà, dall’UDC, dal PP; dalla DC è la più ex di tutti, cacciata non si sa perché dal partito dei quattro mori ai quali ha confezionato la vendetta firmando le dimissioni insieme ai dieci consiglieri di opposizione, decretando, di fatto, lo scioglimento del consiglio comunale con tre mesi d’anticipo. Non è certo, ma pare che stia cercando di allestire due liste civiche. Una cosa è invece chiarissima: ha logorato Scarpa e sta logorando decine di paia di scarpe battendo in lungo e in largo la città alla ricerca di candidati e di consensi.
Il Movimento Cinque Stelle, di Maurizio Zolesi, come si sa, si presenta da solo, nessuna alleanza con nessuna forza politica, “tutti mafiosi e disonesti”, nessuna vicinanza a liste civiche, nessuna contaminazione col mondo esterno: duri, puri e sterili! La lista comprenderà sedici candidati perché nessuno li aveva informati che il 22 febbraio 2012 era entrata in vigore, in Sardegna, la Legge Regionale n. 4: nella Carta di Firenze questo non c’era e per non far brutta figura hanno detto che è stata una scelta mirata (pochi ma buoni!)…
Infine Nicola Franca, anzi Nicola Amin Franca (così il suo profilo feisbuc), che nella conferenza stampa ha dichiarato di voler “aprire le gabbie politiche-culturali della società”…. al tempo delle pantere, delle volpi e dei Lupi, con altri animali in giro sarà un problema: microchip per tutti! Le liste pare saranno tre, a meno che nel frattempo non si restringano: -Movimento Sardo (quanti movimenti in questa tornata elettorale!); -Unidos, quello di Mauro Pili; -Sardigna Natzione, che dopo la spigola al Sale è rimasta solo la lisca…
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design