La parte più bella del racconto viene alla fine. Maurizio Doro, 53 anni, trentino residente a Capoterra (avevo messo l’avversativa “ma” tra “trentino” e “residente”, poi l’ho tolta), pedalava sulla sua mountain bike da una settimana e aveva macinato quasi mille chilometri tra New Mexico e Arizona, lungo un sentiero che lo stava per portare sulle sponde del fiume Colorado, dopo aver risalito il Canyon e aver attraversato il parco con la bici in spalla (in quel parco, tra i divieti, vi è quello di transitarvi in bici). La sua Arizona Trail race, una delle corse in bici più toste al mondo, era alle ultime battute e Maurizio si era lasciato alle spalle la città di Flagstaff, ad oltre 2100 metri di quota, ed un mostruoso dislivello positivo di 26 mila metri. Per una settimana aveva dormito accampandosi in tenda, un po’ dove capitava, nutrendosi e rifornendosi d’acqua nei punti di ristoro incrociati durante la marcia: la Arizona trail race non prevede assistenza tecnica ai concorrenti. Tra tutto questo esaltante faticare, Maurizio duellava per il terzo posto finale con il trentenne statunitense Sam Aspacher. Quando uno si fermava per la sosta, l’altro cercava di sorprenderlo ripartendo e forzando il ritmo. Poi, a venti chilometri dalla fine dei 1200 totali, Maurizio e Sam si sono guardati in faccia e hanno deciso di pedalare assieme, uno al fianco dell’altro, tagliando nello stesso istante il traguardo. L’organizzazione della Arizona trail race li ha classificati ex aequo al terzo posto, dopo otto giorni e 8 ore di gara. Questa storia è accaduta veramente, tra il 15 ed il 23 aprile del 2016. Maurizio e Sam esistono davvero e hanno veramente pedalato per 1200 chilometri, nel cuore dell’America. Ve lo volevo raccontare per rassicurarvi: l’autentico spirito sportivo esiste ancora.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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