Quello che i cantanti non dicono non è un mistero, almeno per quello che si è visto nella prima giornata del festival di Sanremo. Molti cantanti non sono intonati e le canzoni zoppicano tra testi caramellosi e ritornelli musicalmente improponibili. Svetta Fiorella Mannoia, classe cristallina, voce sontuosa e bel testo, Fabrizio Moro che ha una bella canzone ma l’intonazione non era proprio all’altezza e Samuel, ex Subsonica, che ha un ritornello utilissimo per le radio. Per il resto gli unici che riescono a cantare bene sono stati Tiziano Ferro che ha duettato con Carmel Consoli ed una strepitosa Paola Cortellesi prima in coppia con Antonio Albanese con una simpatica parodia di canzoni sanremesi ed infine con un inarrivabile e intonatissima “Ancora”, forse una delle più belle canzoni apparse a Sanremo, cantata nel 1984 da un bravissimo interprete (Eduardo De Crescenzo) purtroppo ingiustamente dimenticato. Chiaramente le due coppie erano fuori concorso. Ma Sanremo è Sanremo, sempre e comunque e abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso quando a cantare è stata Giusy Ferreri, la quale dovrebbe smetterla di imitare se stessa seguita da Elodie con una canzone di Emma Marrone: pessimo testo e orribile interpretazione. E ancora: Alessio Bernabei, Clementino, Ermal Meta che potrebbero anche pensare di cambiare mestiere. Discorso a parte per Al Bano che, comunque, seppure non ai massimi acuti, sa perlomeno cantare e Ron che non ha un brutto testo ma ha stentato a farlo decollare. Cosa resterà di questo prima giornata? Forse la costruzione molto meditata di Carlo Conti e Maria De Filippi, un pizzico di orgoglio italiano con gli eroi del salvataggio sul palco e i due ragazzini contro il bullismo, oppure quella strana atmosfera da Capodanno che ha ricostruito Ricky Martin. Intorno altre piccole cose, compreso un Crozza assolutamente non all’altezza delle sue migliori interpretazioni. Sanremo è Sanremo e Fiorella Mannoia è la meno sanremese di tutte seppure la più brava. Poteva benissimo partecipare fuori concorso perché, come sempre, lei non vincerà ma la sua canzone resterà, così come una delle canzoni simbolo del suo repertorio: “Quello che le donne non dicono” presentata proprio su questo palco. Sanremo è Sanremo, anche quando quasi tutti stonano. A domani.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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