Quando il vento soffia forte bisogna farsi canna, recita un detto cinese.
Noi, invece, diciamo fare come il falco che apre le ali al vento e resta, immobile, sospeso in aria.
Perciò può accadere che mentre alimenti il tuo consenso mostrando odio verso gli immigrati del sud del mondo, facendo la guerra ai derelitti della terra, la cronaca riporti la notizia che un immigrato arrivato in barca dalla Libia, Ousmane Cissoko, 21 anni, forse pure palestrato, operario con un permesso di soggiorno, in pieno inverno, si sia tuffato nelle acque gelide del fiume Brenta per salvare un malcapitato che rischiava di annegare, e diventa un eroe, e c’è chi chiede gli venga concessa la cittadinanza italiana. Tu che fai, continui a dire “stiano a casa loro”? No, abbozzi, ti disponi nella direzione del vento. Ti fai canna, o ti fai falco e aspetti che il vento cessi di soffiare o sfrutti la sua intensità.
Così accade che mentre tieni i porti chiusi per respingere i disperati della Terra, due ragazzini figli di immigrati, salvano una scolaresca perché, eroicamente, impediscono a un sequestratore su un pulman in fiamme, di compiere un crimine. I giornali li chiamano eroi. Ma lui replica, “Ramy vorrebbe lo Ius soli? Si faccia eleggere e cambi la legge.”
Ma il vento a favore dei ragazzini eroi soffia forte e allora lui capisce che è il momento di farsi canna, di farsi falco, si dispone secondo la direzione del vento: “Ramy è come se fosse mio figlio, sì alla cittadinanza”.
Ci sono i pastori che buttano il latte per strada contro la miseria del prezzo di 60 centesimi al litro del loro prodotto. Lui diventa canna, si dispone come il falco e dice: “non mi alzo dal tavolo del confronto ministeriale fino a quando il latte non sarà pagato a 1 euro.”
C’è un’insegnate che viene sospesa perché i suoi alunni, durante una ricerca sul fascismo hanno accostato le leggi razziali dell’epoca al suo decreto sicurezza. Così la professoressa Rosa Maria Dell’Aria, una vita di onorato insegnamento, per ordine del Miur viene sospesa dal lavoro e dallo stipendio per 15 giorni. Monta la protesta nazionale, non solo in Sicilia, con mobilitazioni e clamori di stampa. Il vento si fa impetuoso ed eccolo che,
dopo due giorni di silenzio, lui diventa canna, si dispone come il falco e chiede di incontrare l’insegnate che ha svolto bene il suo dovere e promette che farà annullare quel provvedimento ingiusto.
Poi il vento smette di soffiare, l’attenzione della stampa e l’emotività dell’opinione pubblica, rassicurati, si placano e lui, col fusto integro e le piume a posto, può passare all’incasso.
Così, il senegalese che si è gettato nel Brenta invernale è sempre con un permesso di soggiorno in scadenza.
I piccoli eroi, Ramy e Adam, attendono da oltre due mesi non di diventare figli suoi, ma che venga apposta una firma alla cittadinanza promessa.
Per i pastori il prezzo del latte si incrementa solo di 14 centesimi lordi, mentre fioccano le denunce per quelli che avevano protestato.
La professoressa, Rosa Maria Dell’Aria, ha scontato per intero la punizione e acclamata dagli studenti e dai colleghi, è tornata alla sua scuola; il provvedimento, come era stato promesso a reti unificate, non è stato mai annullato, l’insegnante non è stata riabilitata dall’ingiusta pena.
Due metodi di falso consenso: farsi canna o farsi falco.
Se sei canna ti disponi, provvisoriamente, nella direzione del vento per non essere spezzato.
Se sei falco, immobile in aria sfruttando il vento, noi, non a caso, lo chiamiamo “Codda entu”. Non a caso.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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