Non accusatemi di romanticismo, non toglietemi il saluto perché la canzone è troppo sdolcinata, ma da qualche giorno ho in testa soltanto il brano di Arisa “Ho cambiato i piani” colonna sonora del film “Nove lune e mezza” in uscita nelle sale cinematografiche in questi giorni. La voce di Arisa è davvero incredibile: quando parla sembra una papera ma quando canta rasenta l’indefinibile infinito. Mi aveva colpito qualche anno fa con la canzone “La notte” presentata al festival di Sanremo e arrangiata da Mauro Pagani della PFM. Mi ha colpito, favorevolmente, anche con questa melodia dolcissima che ti trasporta. Niente di trascendentale, per carità. Però ci sento dentro la freschezza, la gioia e la passione di cantare che non sento più da molto tempo in certe interpretazioni tutte troppo “impostate” e tutte alla ricerca di una perfezione che, in realtà, è solo una scusa per provare a tirare fuori il brano “perfetto”, quello che la gente si aspetta. Lo hanno fatto Giusy Ferreri, Raf, Fedez e J Ax, Caparezza, Negramaro. Anche all’estero: Lady Gaga su tutti. Tutti che provano il pezzo che possa far svoltare la loro carriera. Nessuno scommette sulla ricerca, la sperimentazione. I vecchi brani come “Incontro” o “In morte di SF” di Francesco Guccini secondo questa logica dovrebbero essere completamente fuori mercato. Ascoltare “Ho cambiato i piani” mi rasserena. Non sarà mai come “Canzone di notte” o “Rimmel” ma è ben cantata, ben interpretata da una bravissima Arisa. Di questi tempi non è male. Accontentiamoci.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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