Nella ammaliante e tenebrosa Marsiglia di una Francia del terzo millennio, stava per accadere qualcosa di davvero preoccupante. Stava, perché parrebbe momentaneamente scongiurata dalle numerose proteste sollevatesi da più parti.
Il fatto.
Solo alcuni giorni fa, la municipalità della città francese stava per varare una legge che imporrebbe, a tutti i senzatetto e barboni, di appuntare addosso una targa con su stampato un vistoso triangolo giallo su sfondo blu. Una sorta di “piastrina” che -oltre che rendere riconoscibile e visibile, a tutti, la condizione sociale del portatore- dovrebbe contenere tutte le informazioni “anagrafiche, sullo stato di salute, sulle eventuali dipendenze tossicologiche e qualsiasi altra notizia possa essere ritenuta utile ai fini della sicurezza civile e sociale“.
In molti hanno pensato subito alle stelle a sei punte dell’olocausto, ed il paragone non è poi così errato.
Inorridito dalla “polemica assurda” nata intorno a questa “carta“, il vicesindaco Xavier Mery giustifica -secondo lui- l’idea, lo fa attraverso un comunicato dove dichiara: “la nostra era solo la ricerca di garantire a queste persone disadattate una più pronta ed efficace assistenza, nel caso gli operatori sanitari e di soccorso dovessero trovarne qualcuno in condizioni che la richiedano“.
I senzatetto marsigliesi sono compatti nel rifiutare questa imposizione così stigmatizzante, che vìola persino le più elementari leggi sulla privacy -una discriminazione inaccettabile- e sono, per il momento e con l’aiuto di molte associazioni ed enti che si sono schierati al loro fianco, riusciti a bloccarla. Chissà sino a quando.
Suggerirei loro però, vista l’ottusità pretestuosa delle motivazioni del “secondo cittadino” -il vicesindaco Mery-, di giocarsi la carta dell’occhio per occhio, in mezzo a tutta questa finta empatia, e di chiedere, a loro volta, che queste “attenzioni” della municipalità vengano rivolte a tutti. Tutti schedati i marsigliesi, ognuno col simbolo che gli pare, ma con tutte quelle informazioni “a vista”, come per i concittadini “sans abri“.
Che un coccolone per strada può colpire chiunque, all’improvviso, anche i vicesindaci alla “c’allons enfants…”.
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