Ho rivisto il Caimano. Mi direte: è datato, scontato, è il classico film di Nanni Moretti dove c’è dentro tutto l’odio della sinistra verso Berlusconi. Vi rispondo subito che è vero ma aggiungo che non è vero. Ho rivisto il Caimano a dodici anni dalla sua uscita e dodici anni, per un film, sono un’eternità. Il mondo in questi dodici anni è stato rivoltato. Nel 2006 in America governava ancora George W. Bush, poi è toccato ad Obama e oggi c’è Trump. In Francia c’era ancora Chirac, doveva ancora arrivare Sarkozy, Hollande per giungere, infine a Macron. Dalle altre parti il mondo è cambiato. Dalle nostre, invece, si ripropone Berlusconi con una nuova favoletta: è meglio di qualcun altro.Ma siamo davvero certi di quello che diciamo? Di quello che si vuole far passare? Davvero è credibile un signore che “scendeva in campo” per salvare il suo impero che stava fallendo? Nel film il caimano (che ritengo, dopo averlo visto almeno quattro volte, un piccolo capolavoro) c’è una bellissima domanda che si faceva al Cavaliere nel 1993, anno del suo debutto in politica: da dove arrivano questi soldi? Lui, chiaramente, non ha mai risposto. Sono passati esattamente 25 anni e Silvio Berlusconi dichiara oggi, nel 2008, che è stufo dei professionisti della politica, che abbasserà le tasse, che viviamo in un paese illiberale governato dai poteri forti, dai giudici e bla bla bla. Il caimano è ritornato. Ecco perché ho rivisto, con estrema tristezza a dire il vero, il bellissimo film di Nanni Moretti. Il caimano è pericoloso, non solo perché non ci ha mai raccontato da dove sono arrivati i soldi, ma perché qualcuno ha dichiarato che lui è, in questa tornata elettorale, meno peggio di tanti altri. Non sono d’accordo. E comincio ad avere paura di chi si innamora del caimano.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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