Aveva il cancro. Brutta parola. Difficile da usare. Eppure lei, Francesca Del Rosso, in arte Wondy, Wonder Woman l’ha usata spesso e volentieri per parlare della sua situazione. Aveva 42 anni Francesca. 42 anni. Che sono decisamente pochi per chi ha molta voglia di giocarsela la vita. Per una che non si è mai piegata alla vita. Francesca era una bella persona: una giornalista, una scrittrice, una mamma. Diceva, parlando di lei e della sua vita: “Ho fatto il lavoro che volevo, ho scritto libri, ho avuto una bella famiglia, ho viaggiato in mezzo mondo. Certo, è dura accettare tutto questo. Mi spiace un po’ non vedere crescere i bambini. Pazienza…” Francesca Del Rosso è morta anche se amava fortemente vivere.
E’ morta di cancro. Brutta parola. Ma lei ci teneva a dirlo. Aveva creato la campagna #Cancrononparole, contro l’uso improprio della parola “cancro”. Non voleva si dicesse “brutto male” o “malattia incurabile” tentando di addolcire una pillola che era comunque amara. Aveva il cancro Francesca. E aveva 42 anni. Aveva una famiglia, dei figli e colori per dipingere una vita più lunga. E’ morta di cancro proprio ieri, poco prima di Natale. Quando si accendevano quelle luci che rallegrano le nostre vie si spegneva una luce luminosa, dolce, vera. Come i miei cari amici Ciro e Giovanna, morti a cinquant’anni. Che di tanto in tanto mi vengono a trovare e mi raccontano dei loro turbolenti momenti, di quando la malattia tentava di sconfiggerli e loro, invece, provavano a virare verso altre strade. Sempre più strette. Avevano il cancro Ciro e Giovanna. Come Francesca Del Rosso. Brutta parola che accompagna, purtroppo, le nostre giornate. Nasconderla non aiuta. Ricordare, invece, è fondamentale. Ciao Francesca, Ciro, Giovanna, morti di cancro. Con una voglia di vivere infinita.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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