Anche lui, il ragazzo di Long Branch divenuto Boss, oggi 23 settembre 2019 raggiunge il suoi primi settant’anni. Parliamo di Bruce Springsteen, cantante “Born in U.S.A.” ma praticamente conosciuto in tutto il mondo. Pare abbia venduto oltre centoventi milioni di dischi; nel 1994 vince l’oscar come miglior canzone “streets of Philadelphia” per il film interpretato magistralmente da Tom Hanks e Denzel Washington. Con il bellissimo disco “The rising” ha voluto portare il suo contributo alla tragedia dell’11 settembre 2001. Un americano tutto tondo, voce da rocker, anima dolcissima ma capace di essere considerato il “boss”, probabilmente perché era il leader della “E street Band” ma anche – ed è la leggenda che circola negli States – perché Bruce era colui che dopo ogni concerto distribuiva il compenso della serata fra i musicisti. Ricordare tutti gli album è praticamente impossibile: sono diciannove registrati in studio, 6 dal vivo e diverse raccolte. A me piace il più intimo ed il più dolce_ “The ghost of Tom Joad” del 1995. Ve lo consiglio e ascoltandolo chiudete un attimo gli occhi: vi troverete dentro tutta l’America del Nord, sulla statale 66, tra le favole e il West. Buon compleanno Bruce: settant’anni ben distribuiti.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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