Buffalo Bill è una leggenda, alla pari di Tex Willer e Kit Carson. Con la sola eccezione che lui è vissuto per davvero, si è sposato con una italo-americana ed è morto il 10 gennaio del 1917. Era una leggenda un po’ complessa. C’è chi lo vedeva cacciatore di scalpi e dalla parte del generale Custer, cosa storicamente appurata e vera. C’è chi lo immaginava ad uccidere bufali per i lavoratori della ferrovia ed è vera a metà. Uccise davvero molti animali per gli operai che erano impegnati nella costruzione della ferrovia, ma quegli animali erano bisonti. A questo punto si poteva chiamare Bisonte Bill ma non avrebbe funzionato. Fu anche attore di uno show che raccontava le gesta intrepide del selvaggio west. Per me e per molti come me fu soprattutto un fumetto, una storia da raccontare ed una canzone: quella di Francesco De Gregori che lo ribattezzò alla “romana” con una effe sola: Bufalo Bill. L’album è del 1976 ed è un piccolo capolavoro. Oltre alla canzone sul mitico Bufalo c’è la bellissima Atlantide, Festival dedicata a Luigi Tenco e la struggente Santa Lucia, canzone che amava particolarmente Lucio Dalla. Bufalo Bill è un pezzo della mia vita, passato tra fumetti di Tex Willer e a rivedere le scene con l’amico culo di gomma, famoso meccanico, sul ciglio di una strada a contemplare l’America. Che ho amato per molte cose ma non sono mai riuscito a visitare, forse perché l’America è lontana, dall’altra parte della luna e Bufalo Bill una piccola stella in un firmamento tutto “troppo americano”.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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