E dai, davvero non lo sapevi che Buffalo Bill è stato a Sassari? E che si è preso una testata? E’ vero che William Cody è un’epopea, da vivo era un’autonarrazione senza sosta di imprese straordinarie. Ma almeno le cose fondamentali le dovresti sapere. Lui venne da noi a mostrarci lo spettacolo con il quale girava il mondo. Un ammisciu di rodeo, circo equestre e storytelling di se stesso. E quello spettacolo è il vero motivo per cui Buffalo Bill è immortale nonostante sia morto 101 anni fa. Qui ci arrivò alla fine dell’Ottocento, durante il suo primo tour italiano, quando ancora facevano parte del suo circo anche Toro Seduto e Calamity Jane. Di quest’ultima rivela Joe Lansdale in “Paradise Sky” che quando si toglieva le mutande tutti i cowboy intorno lo sapevano per via dell’odore forte. In realtà non è una rivelazione ma una conferma di quanto si evince dalla documentazione che testimonia la presenza a Sassari di Buffalo Bill e della sua troupe. Cody voleva fare lo spettacolo al Verdi, di recente costruzione, ma visti i numeri in programma con caroselli a cavallo e sparatorie, la borghesia cittadina aveva paura che i barbari le rovinassero il gioiellino nuovo. E quindi vennero attrezzati un accampamento e una struttura precaria in un’area distante pochi metri dal Verdi, appena fuori le mura, proprio quella dove alcuni anni dopo sorgerà il cinema Moderno. Sembra che, mentre si montava la struttura, un gruppo di curiosi locali tentasse di fare conversazione con Toro Seduto, che sedeva con difficoltà lungo il dirupo del Fosso della Noce, dove ogni tanto rotolava giù. Quando apprese che si chiamava Toro Seduto, uno dei curiosi si fece avanti indignato -Toro Seduto soggu eu! Questi era tale Puggioni, scaricatore in una carovana di Santa Maria, persona stolida e non aliena da eccessi fisici se provocato, il quale veniva chiamato dai colleghi Toro Seduto perché quando aveva sete si sedeva ovunque si trovasse e non riprendeva il lavoro se non gli veniva somministrato del vino. Al che cessava però del tutto di lavorare perché dopo avere bevuto si assopiva pesantemente russando e facendo altri rumori. Toro Seduto conosceva molto poco il Sassarese ma colse il tono minaccioso del suo omonimo e brandì il tomahawk, lo stesso con il quale aveva fracassato la testa al generale Custer e del quale andava molto fiero. Puggioni si adombrò e urlò rivolgendosi al cielo, come era solito fare quando percepiva un’offesa -A me? Tu, facciruju di lu cazzu, sei minazzendi a Toro Seduto? Ma a lu sai undì ti lu pongu chissu tomahawk? (conosceva benissimo la dizione delle armi dei nativi americani) Toro Seduto, quello vero, fece per calare la sua piccola e micidiale ascia di guerra ma Toro Seduto-Puggioni lo prevenne fulmineo con una testata che riportò il pellerossa seduto a terra con il naso sanguinante. Intervenne quindi Calamity Jane, attirata dal chiasso, che rimase fulminata dalla prestanza fisica di Puggioni, che mentre si gingillava, il viso ancora furente e il corpo muscoloso fremente, con il tomahawk sequestrato a Toro Seduto, per una come lei era davvero un belvedere. Gli si fece sotto vezzosa -Hello, handsome man, what’s your name? -E tu cosa boi, a muntà? Calamity Jane era più poliglotta del pellerossa, capì il senso della domanda di Puggioni, rispose affermativamente e lo condusse per mano in una carciofaia di cui allora il Fosso della Noce era ricco. Si distesero protetti alla vista dalle ampie foglie spinose e l’amazzone più famosa del West si tolse le mutande. Si udì il grido di Toro Seduto-Puggioni -E cosa n’hai arrigadu, lu muntinagiu di Calancoi? A ti n’andi cu chissu pacciocciu frazigu! Calamity, offesa, fece per estrarre la sua famigerata Colt 45 ma Puggioni la prevenne con la sua repentina testata, lasciandola seduta e con il naso sanguinante accanto a Toro Seduto, quello vero. Attirato dallo strepito, giunse infine Buffalo Bill con un vigile urbano che veniva chiamato Paperino a causa dei piedi piatti, anche se Donald (quello di Disney, dell’altro meglio non parlarne neppure) non era stato ancora inventato. Paperino quando vide che la causa della confusione era Toro Seduto-Puggioni si ritirò prudente dietro le spalle di Cody, che in un discreto Italiano affrontò lo scaricatore -Sporco teppista, sai quanto ne ho ammazzata di gente come te con questo winchester? Buffalo Bill si trovò seduto con il naso rotto accanto a Toro Seduto e a Calamity Jane, mentre Puggioni, raccolti il tomahawk, la colt e il winchester e salutato rispettosamente il vigile urbano Paperino, lasciò con i suoi amici l’accampamento. Di recente le tre armi storiche sono state donate dai discendenti di Toro Seduto-Puggioni all’amministrazione comunale di Sassari e sono esposte in una teca nell’atrio del Palazzo Civico.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design