Buffalo Bill al Fosso della Noce (di Cosimo Filigheddu)

Di Buffalo Bill tutto è leggenda e tutto è verità. Quindi è vero anche che si prese una testata in una carciofaia nel Fosso della Noce di Sassari. William Cody è un’autonarrazione vivente, nel senso che egli stesso era il migliore agente teatrale della sua epopea. Lo spettacolo con il quale girò il mondo raccontando imprese straordinarie è il vero motivo per cui Buffalo Bill è immortale nonostante sia morto il 10 febbraio del 1917, motivo per il quale ne parliamo alla Macchina del Tempo di oggi. Insieme al fatto poco noto di cui si diceva: Buffalo Bill visitò anche Sassari, dove ebbe una brutta avventura.
Avvenne alla fine dell’Ottocento, durante il primo tour italiano, quando ancora facevano parte del suo circo anche Toro Seduto e Calamity Jane. 
Cody voleva fare lo spettacolo al Verdi, di recente costruzione, ma visti i numeri in programma con caroselli a cavallo e sparatorie, la borghesia cittadina aveva paura che i barbari americani le rovinassero il gioiello nuovo. E quindi vennero attrezzati un accampamento e una struttura precaria in un’area distante pochi metri dal Verdi, appena fuori le mura, proprio quella dove alcuni anni dopo sorgerà il cinema Moderno.
Mentre si montava la struttura, un gruppo di curiosi locali tentava di fare conversazione con Toro Seduto, che sedeva con difficoltà lungo il dirupo del Fosso della Noce, dove ogni tanto rotolava giù.
Quando apprese che si chiamava Toro Seduto, uno dei curiosi, in canottiera rossa, si fece avanti indignato
-Toro Seduto soggu eu!
Questi era tale Puggioni, scaricatore in una carovana di Santa Maria, lavoratore forte e deciso ma non alieno da eccessi fisici quando provocato, il quale veniva chiamato dai colleghi Toro Seduto perché quando aveva sete si sedeva ovunque si trovasse e non riprendeva il lavoro se non gli veniva somministrato del vino. Poi però cessava del tutto di lavorare perché si assopiva russando e scoreggiando.
Toro Seduto, quello americano, aveva un’infarinatura di lingua sassarese ma sufficiente a cogliere il tono minaccioso del suo omonimo e brandì il tomahawk, lo stesso con il quale aveva fracassato la testa a Custer e di cui andava molto fiero. Puggioni si rivolse al cielo, come era solito fare quando percepiva un’offesa
-A me? Tu, facciruju di cazzu, sei minazzendi a Toro Seduto? Ma a lu sai undì ti lu pongu chissu tomahawk?
(Conosceva benissimo lessico e dizione relativi alle armi dei nativi americani)
Toro Seduto, quello vero, fece per calare la sua piccola e micidiale ascia di guerra ma Toro Seduto-Puggioni lo prevenne fulmineo con una testata che riportò il pellerossa seduto a terra con il naso sanguinante.
Calamity Jane, sopraggiunta perché attirata dal chiasso, rimase fulminata dalla prestanza fisica di Puggioni che si gingillava con il tomahawk sequestrato a Toro Seduto: il viso ancora indignato e i muscoli frementi, per una come lei era davvero un belvedere.
Gli si fece sotto vezzosa
-Hello, handsome man, what’s your name?
-E tu cosa voi, a muntà?
Calamity Jane era più poliglotta del pellerossa, capì il senso della domanda retorica di Puggioni, rispose affermativamente e lo condusse per mano in una carciofaia di cui allora il Fosso della Noce era ricco. Si distesero protetti alla vista dalle ampie foglie e l’amazzone più famosa del West si tolse le mutande.
Dell’eroina western ha rivelato Joe Lansdale nel romanzo “Paradise Sky” che quando si toglieva le mutande tutti i cowboy intorno lo sapevano per via dell’odore forte. In realtà non è una rivelazione ma una conferma di quanto si evince dalla documentazione archivistica e repertale che testimonia sulla presenza a Sassari di Buffalo Bill e della sua troupe.
Si udì il grido di Toro Seduto-Puggioni
-Cazzu, dugna fiaggu maru! E cosa n’hai arrigadu, tuttu lu muntinagiu di Calancoi? A ti n’andi cu chissu pacciocciu frazigu!
Calamity, offesa, fece per estrarre la Colt 45 ma Puggioni la prevenne con la sua repentina testata, lasciandola seduta e con il naso sanguinante accanto a Toro Seduto, quello vero.
Accorse infine Buffalo Bill con un vigile urbano che veniva chiamato Paperino a causa dei piedi piatti, anche se Donald (quello di Disney, dell’altro meglio non parlarne neppure) non era stato ancora inventato. Paperino quando vide che la causa della confusione era Toro Seduto-Puggioni si ritirò prudente dietro le spalle di Cody, che in un discreto Italiano affrontò lo scaricatore brandendo il suo fucile
-Sporco teppista, sai quanti ne ho ammazzati come te con questo winchester?
Buffalo Bill si trovò seduto con il naso rotto accanto a Toro Seduto e a Calamity Jane, mentre Puggioni, raccolti il tomahawk, la colt e il winchester e salutata urbanamente la guardia Paperino, lasciò con i suoi amici l’accampamento.
Di recente le tre armi storiche sono state donate dagli eredi di Toro Seduto all’amministrazione comunale di Sassari e sono esposte in una teca nell’atrio del Palazzo Civico.

(Fonte: Archivio Storico Diocesano di Sassari. Se volete approfondire chiedete di visionare i documenti originali del fondo archivistico intitolato a Buffalo Bill e sentite che cosa vi rispondono)