Riceviamo e pubblichiamo:
“Bonanno non é l’uomo dei miracoli, Budelli é una sua responsabilità. Anche l’ultima delibera é un pasticcio amministrativo. Sul futuro del parco non accetteremo scorciatoie senza il pieno coinvolgimento della comunità. La delibera “Salva Budelli” del Presidente Bonanno è solo un modo per apparire come “salvatore” dell’isola e nascondere le vere responsabilità su come si sia arrivati a questa situazione. Stiamo assistendo al colpo di coda di un amministratore che ha gestito l’Ente in modo monocratico e fallimentare, come hanno dimostrato chiaramente le vicende degli ultimi tre mesi. L’enfasi con cui il Presidente ha cavalcato la vicenda Budelli – e l’atto dalla dubbia legittimità con cui si presenta come “uomo dei miracoli” – sono il tentativo di far dimenticare due cose: abbiamo perso Budelli poiché il Parco non era dotato di un Piano di gestione e non ha potuto esercitare così il diritto di prelazione; Budelli godeva già di una tutela parziale che la metteva al riparo da qualsiasi speculazione, come è sempre accaduto su tutte le isole dell’Arcipelago.
Budelli è privata da sempre. Lo era nel 1986, quando le società immobiliari proprietarie cercarono di realizzare un insediamento residenziale da 50.000 metri cubi intorno a Porto Madonna soccombendo di fronte alla volontà popolare di mantenere le isole minori dell’arcipelago inedificabili. Era privata nel 1992, quando venne messa in vendita per la prima volta.
Nel 1992 la risposta dello Stato al passaggio di proprietà fu l’istituzione del Parco Nazionale, ritenuto evidentemente in grado di garantire la necessaria tutela di un bene comune ancorché di proprietà privata.
Oggi, in una situazione singolarmente analoga, la risposta dello Stato, dopo la perdita del diritto di prelazione e il forte imbarazzo per il mancato successo, è il Piano del Parco. Un documento atteso da 20 anni, in corso di elaborazione da 5 e giunto ieri al primo dei passaggi che lo porteranno all’approvazione: la presa d’atto da parte del Consiglio direttivo (insediatosi nello scorso luglio) di una proposta condivisa da parte tecnica e politica. Questa potrà ora essere portata in pubblicazione e messa a punto col contributo della collettività.
L’attenzione abnorme riservata dai media al livello di tutela attribuito all’isola di Budelli non deve oscurare questo importante risultato. Il nuovo Consiglio direttivo, come già detto insediato da pochi mesi, ha messo a nudo le inefficienze della gestione Bonanno. È stato capace di portare a termine un processo rimasto impantanato per ben cinque anni: la scrittura del Piano del Parco. La delibera “Salva Budelli”, tra le altre cose, rinnega questi passi in avanti e contraddice le scelte di zonizzazione fatte dagli stessi tecnici dell’ente, dallo Studio incaricato di redigere il Piano e dal Consiglio direttivo.
Ma la cosa più importante in questo momento è garantire la sovranità del Consiglio che deve godere, in questo frangente, della massima tutela. È fondamentale che, in questa fase, siano respinte iniziative incalzanti come quelle di Michael Harte, da ritenere inopportune in quanto sprezzanti dei tempi tecnici e politici che legittimamente governano la redazione del Piano. Altrettanto prematuro è che si parli già, prima ancora che siano consolidati i dispositivi normativi del Piano, della ipotetica fondazione che dovrà gestire Budelli nel new deal neozelandese. Si rischia di provocare un’accelerazione che schiacci le aspirazioni e le attese di chi abita in questo territorio e da sempre si batte per la tutela dell’area. Mi riferisco in particolare all’incontro che si terrà a Roma il prossimo 12 novembre presso il ministero dell’Ambiente per discutere la lettera di intenti che anticipa la costituzione della Fondazione proposta da mister Harte. Voglio ribadire che parteciperemo a questo appuntamento solo se saranno convocati anche il Comune di La Maddalena e la Regione Sardegna. E’ giusto che tutta la comunità sia coinvolta in una scelta come questa.
Ben venga il privato, soprattutto se animato da voglia di fare ricerca ambientale e salvaguardia delle risorse naturali. Che Harte dimostri allora serietà, pazienza e rispetto per il lavoro di chi -ieri e oggi, sul territorio, dentro il Comune o nell’Ente Parco- ha fatto si che Budelli fosse degna di un Parco Nazionale.
L’Ente Parco ora deve rifinire il Piano e portare avanti la redazione del Regolamento, al quale il Consiglio direttivo sta già lavorando. In questo modo saprà dimostrare ad Harte, e non solo a lui, capacità di dialogo, confronto e cooperazione, nei confini di una cornice chiara e condivisa che sarà quella del Piano del Parco in vigore. Il Piano è dunque una proposta organica per garantire la tutela dell’ambiente e per accompagnare l’Arcipelago verso un percorso virtuoso, con numerose azioni che andranno sviluppate. In questo contesto va inserito anche il Piano di Sviluppo Economico e Sociale che andrà presto varato insieme alla Comunità del Parco e che consentirà all’Arcipelago di presentarsi con le carte in regola nella nuova fase di programmazione dei fondi europei che si concluderà nel 2020.
Ora puntiamo all’avvio di una nuova fase di confronto pubblico e di rafforzamento delle consultazioni e collaborazioni interistituzionali che dovranno portare l’Ente fuori dalla condizione di sterile isolamento che ha caratterizzato gli ultimi anni, e garantire il necessario dialogo con l’Amministrazione Comunale.”
Dr. Andrea Rotta
Vicepresidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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