Chi vincerà Sanremo? Molti di voi risponderanno: non mi interessa ed è a loro, paradossalmente che mi rivolgo. A quelli che non capiscono che dietro le semplici canzonette ci siano dei ragazzi (e non solo la cosiddetta generazione zeta) che ascolta molta musica e lo fa dalle piattaforme (Spotify su tutte) e su You tube. Osservare le visualizzazioni di certi brani musicali ci fa comprendere non solo chi potrebbe vincere Sanremo ma anche l’inutilità di Sanremo in quanto festival della canzone per la vendita dei dischi. E’ infatti importantissimo partecipare mica vincere. Lo hanno capito ragazzi “alternativi” che se la prendevano con noi boomers (quelli nati negli anni del boom, ci chiamano così) e da veri radical chic snobbavano Sanremo. Alcuni anziani non hanno mai effettuato un passaggio (De Gregori, Venditti, Guccini) ma altri, invece hanno prestato canzoni e si sono presentati in gara (Paoli, Dalla, Vecchioni). Era un altro mondo. Gente come Fedez, Willie Peyote, Maneskin, Madame non dovevano passarci neppure per sbaglio da quelle parti ed invece eccoli a cantare, stonare, emozionarsi, incasinarsi, fare bella o brutta figura. Sanremo lo hanno vinto, a mani basse, Fedez e Francesca Michielin: su youtube la loro canzone, nella versione live sanremese e in quella ufficiale da studio, ha totalizzato oltre cinque milioni di visualizzazioni in soli quattro giorni. Un’enormità rispetto alla seconda classificata, che è comunque un’altra amatissima dalla generazione zeta: Madame, la quale ha ottenuto, sinora, oltre due milioni e settecentomila visualizzazioni. La prima delle classiche “sanremesi” è Annalisa con due milioni e mezzo di visualizzazioni, a seguire Irama, Noemi e Ermal Meta (che magari vincerà il Sanremo ufficiale) con appena un milione e mezzo di visualizzazioni. Stupisce che il brano dei Maneskin, una canzone tosta e adatta al pubblico dei giovanissimi sia soltanto al nono posto. In ogni caso noi boomers ci dobbiamo accontentare di una Noemi al sesto posto e un Renga al dodicesimo. L’Orietta nazionale naviga intorno al diciottesimo posto prima (e di questo son contento) di gente come Bugo e Random sinceramente impresentabili a qualsiasi sagra paesana. E’ inutile dunque aspettare oltre le due del mattino per capire chi vincerà il festival di Sanremo perché quello vero lo hanno stravinto Fedez e Francesca Michielin. E, da vecchio ascoltatore di musica vi dico che tutti, anche quelli della generazione zeta, sono arrivati sul palco dell’Ariston con una canzone quasi classica ed è per questo che è stata premiata. Perché Sanremo è Sanremo anche per i rapper dal cuore apparentemente duro, ma dolcissimo e tosto come il pezzo dei Maneskin. Il loro passaggio da queste parti è una gran “furbata”: faranno mattanza di visualizzazioni sui social e passeranno all’incasso. Se poi non avranno sulla loro bacheca le palme del trofeo sanremese pazienza. L’importante era partecipare. Unica nota finale: Ibrahimovich rimane solo un ottimo giocatore di calcio. Punto.
Giampaolo Cassitta.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.018 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design