A tutte le folgori web della previdenza pubblica: sospendete un attimo di brucare che vi spiego cosa ha detto Boeri e che non piace a Salvini perché gli bagna il foraggio destinato a voi. Quest’anno, ma accadde anche l’anno scorso, una azienda dell’oristanese ha cercato lavoratori per la raccolta delle fragole, tariffa oraria secondo CCNL di categoria: hanno risposto soltanto un sardo e nove immigrati regolari. Salendo di categoria commerciale, senza i lavoratori indiani Sikh per la maggior parte, di Parmigiano Reggiano se ne produrrebbe la metà; per restare in ambito di produzioni pregiate, senza il lavoro degli immigrati se la passerebbe male anche la produzione del Brunello di Montalcino e alcune specialità di vini bianchi piemontesi e veneti i cui vitigni sono stati salvati dall’abbandono e resi di nuovo produttivi dal lavoro degli immigrati. E’ la Coldiretti che lo dice. In Sardegna, terra di pastorizia e di pastori, senza i tosatori rumeni e australiani e solo da qualche anno qualche immigrato che ha fatto la formazione, nessuno toserebbe più le pecore. Sì, cottimisti delle cazzate, ci sono mestieri che noi abbiamo smesso di fare, nonostante i quasi tre milioni di disoccupati. Boeri dice che vostro padre e vostro nonno potranno ricevere la pensione a fine mese se continueranno ad esserci lavoratori che versano contributi previdenziali. Boeri non dice “aprite i porti”, dice non diffondete cultura ostile verso gli immigrati perché il sistema pensionistico ha bisogno del lavoro straniero, non perché sono migliori di noi, no! Perché quei lavori, è dimostrato, dai servizi all’edilizia, dall’agricoltura alla metallurgia, noi non li facciamo più; perché qualsiasi nuova programmazione di sviluppo e occupazione abbisogna di dieci anni per entrare a regime; perché poi occorrono persone che quei lavori li facciano e con il calo demografico, entro vent’anni, a noi come il resto dell’Europa, mancherà il 23% della forza lavoro, e senza l’arrivo di lavoratori da fuori il sistema pensionistico collassa. Dice Boeri che 2.400.000 lavoratori stranieri e quasi 630.000 imprese con titolare straniero, che versano quasi 11 miliardi di euro di contributi all’Inps, non li sostituisci schioccando le dita, perché di futuri contribuenti ne stanno nascendo pochi. In Sardegna, per pagare le pensioni a babbo e a nonno, l’anno scorso l’Inps ha speso più di 4,3 miliardi di euro, ma di contributi, i sardi, ne hanno versato soltanto 1,8 miliardi di euro. Vuol dire che dalle casse regionali dell’Inps sono mancati 2,5 miliardi di euro, compensati da trasferimenti dello Stato che senza quegli 11 miliardi versati nelle casse nazionali sarebbe impresa quasi impossibile. E se tra qualche mese, babbo o nonno non dovessero prendere la pensione, voi, ovini al pascolo, scatenate l’inferno sul web e chiedete a Salvini cosa fare. Magari gli basterà rispondervi “ruspa!”, visto che a Pontida funziona.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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