Ho letto diverse reazioni indignate verso i “moralisti” che si indignano per il frequentatore di prostitute di Arcore—ormai la qualifica è sancita con sentenza definitiva—ma non si indignano per lo smantellamento dello stato sociale.
Io penso che chi non si indigna per lo smantellamento dello stato sociale sia esattamente altrettanto immorale di chi non si indigna per il fatto che Berlusconi frequentasse—uso prudentemente il passato remoto del congiuntivo—delle prostitute minorenni.
Insomma, non vedo differenze morali tra le due fazioni.
In entrambi i casi non è proprio il caso di parlare di “morale”, ma di precisi interessi e diritti da difendere: i diritti dei soggetti sociali più deboli.
Cioè, i nostri, di quasi tutti noi.
Il diritto alla salute—sia quella fisica, che quella psichica—almeno fin dove sia possibile, di un minorenne, non riesco proprio a vederlo come qualcosa di separato dal resto dei diritti civili e sociali del resto della popolazione.
Ho letto: “Ma Ruby era una prostituta!”
A parte il fatto che ho una figlia di 17 anni, io con i ragazzi ci lavoro e so quanto siano ancora fragili e dipendenti dagli adulti.
Non aggiungo altro, visto che questo è già riconosciuto dalla legge.
Chi non si rende conto che l’esistenza stessa di una prostituta di 17 anni—eja, quasi 18!—rappresenta il fallimento di tutta una società, è lui stesso un fallito.
Miseramente fallito.
Ma non tanto moralmente, quanto proprio fallito in tutto: un coglione, insomma.
Allora non è un caso che il cliente di Arcore—cliente, tra l’altro, di minorenni—abbia governato questo paese di coglioni per tanto tempo.
Leggetevi il commento all’assoluzione di Berlusconi, scritto da un’altra persona di facili opinioni, ma regolarmente retribuite: “Oggi, grazie alla sentenza di Cassazione, sappiamo che si trattò di una iniziativa scellerata, completamente falsa, paragonabile a un complotto per destabilizzare un Paese sovrano.” http://www.ilgiornale.it/news/politica/questa-donna-ha-distrutto-paese-rester-impunita-1104249.html?utm_source=Facebook&utm_medium=Link&utm_content=Questa%2Bdonna%2Bha%2Bdistrutto%2Bil%2BPaese%2BMa%2Brestera%2Bimpunita+cla&utm_campaign=Facebook+Interna
Ora, come sappiamo, Berlusconi è stato assolto, non perché il fatto non sussiste, ma perché non è stato dimostrato che Berlusconi fosse a conoscenza dell’età della “nipote di Mubarak”.
Qui il moralismo non c’entra una mazza: come stupirsi che il paese governato da un cliente di prostitute minorenni finisca a puttane?
Un paese che si fa governare da Berlusconi per 20 anni ha perso il buon senso, non la morale.
La sentenza della cassazione lo dimostra.
In questi giorni ho letto, in un libro di Jared Diamond, l’esempio di Roman Polanski, usato per spiegare la funzione della legge nei paesi socialmente complessi.
Nel 1977, Roman Polanski ha drogato e violentato una bambina di 13 anni.
Tra l’altro, il porco si è giustificato dicendo che la bambina ne dimostrava 18: vi ricorda qualcosa?
Con gli anni, la ragazza è cresciuta e ha “perdonato” Polanski: vi ricorda qualcosa? Anche Polanski è benestante, eh?
Nonostante il “perdono” della–ormai—donna, la giustizia americana vuole ancora mettere in galera Polanski, reo confesso, ma fuggito all’estero.
Questo perché, come spiega Diamond, nei paesi socialmente complessi, la legge non regola semplicemente i conflitti tra singole persone, ma, in linea di principio, tra tutti gli individui della società. Insomma, qui non si tratta di una questione personale tra Polanski e la donna, ma di stabilire il principio che le ragazzine di 13 anni vanno protette dai maiali pieni di soldi.
Chi non difende i ragazzi dagli adulti puttanieri ha completamente perso la bussola: si sta sputtanando il futuro.
Ecco perché la legge proibisce la prostituzione minorile.
Altro che moralismo.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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