È di nuovo quasi tempo di elezioni regionali in Sardegna. Qualche giorno fa, camminando in una via romana durante una fresca e soleggiata mattina, mi sono ritrovata a lottare contro i soliti pensieri che accompagnano la mia mente in periodi come questo; “Chi votare? Perché votare?, o più drasticamente, “Votare?”, e mi è tornato alla memoria un episodio di qualche tempo fa.
Il 2009 era appena cominciato e con esso, la mia parentesi napoletana di studentessa. Di lì a poco, nel mese di Febbraio, avrei assistito al per me inspiegabile trionfo di Ugo Cappellacci alle elezioni regionali.
L’ora di cena vedeva me, il mio allora fidanzato e la mia coinquilina condividere i pochi metri quadri della cucina e qualche chiacchiera. Una di queste, per bocca mia, si tradusse in un improperio nei confronti di Berlusconi. La mia coinquilina voltandosi mentre era intenta a rimestare il sugo, ridacchiò e disse:
“ Eheh, Marì, guarda che io so’ di destra”.
“Ah”, ribattei.
“ Sì, perché sai … mio padre è consigliere comunale del Pdl a Nocera Inferiore”, infierì lei.
Decisi di non fare solita rompi scatole e non commentai questo costume per cui decidi di sentirti di destra/centro/sinistra perché tuo padre/marito/figlio eccetera occupano una determinata poltrona.
Ma lei, interessata a proseguire l’argomento, tutta sorridente, mi chiese:
“ Ma voi chi avete in Sardegna?”
“ Il presidente delle regione è Renato Soru”, feci baldanzosa.
“Ah già!”- disse illuminandosi assaggiando la salsa -“Beh, ma è vero … in effetti la Sardegna è sempre stata … come dire, un’isola abbastanza … comunista!”.
COMUNISTA! Me misera che mai mi ero accorta di avere vissuto in un’isola abbastanza comunista!
Il mio allora fidanzato si grattò dubbioso la tempia e si chiuse in un pensoso silenzio.
Io soffocai l’impellente risata abortendola in un ghigno:
“ Eh, no … mi pare che l’isola di cui parli tu sia Cuba”.
Lei mi guardò per qualche secondo,senza aggiungere nulla. Poi si voltò e continuò a badare al suo sugo.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.020 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design