Sviluppano un giro vorticoso d’affari sulla pelle di disperati che spesso finiscono in questi centri d’accoglienza senza volerlo, costretti in questi luoghi sporchi e maleodoranti da persone senza scrupoli. Spesso, a condurli alla umiliante segregazione, sono gli stessi familiari di questi poveretti, dopo avventurosi viaggi in condizioni estreme. Loro, gli ospiti di questi centri, non sono sempre dei disperati, come vorrebbero far credere: fingono di stare male, ma non di rado è solo una messinscena. Chi si occupa di questi viaggi dice di farlo per spirito di solidarietà, ma tutti sanno che il trasporto è retribuito. Chi conduce questi mezzi non lo fa per la gloria, ma perché è pagato. Nel suo complesso questo business, camuffato da attività umanitaria, genera stipendi: appena sufficienti alla sopravvivenza per coloro che si occupano delle mansioni più umili, ricchi guadagni per i dirigenti, che spesso sono anche quelli che lavorano meno e occupano quei ruoli grazie alle conoscenze politiche. Dirigenti che girano in auto lussuose, partecipano a convegni e ambiscono persino a ruoli politici. Chi vive in queste strutture, invece, riceve un’assistenza sanitaria scadente, un’alimentazione pessima e viene preso in cura da personale poco professionale. La malavita, poi, si annida in tutti gli aspetti della gestione: appalti vinti dalla criminalità, tangenti pagate ai dirigenti da famelici imprenditori interessati a penetrare nel giro delle forniture. Tutto pagato da noi contribuenti. Quando apriremo gli occhi? Quando, finalmente, chiuderemo quella grande fonte di spreco e ingiustizie che sono gli ospedali?
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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